Portogallo on the road con i bambini

Alessandra e Marco ci portano con i loro bambini e il loro camper in Portogallo.

Per noi questo viaggio rappresenta un grande ritorno in una terra tanto lontana, tanto affascinante, dove la tradizione di un popolo di esploratori si miscela al profumo dell’oceano Atlantico dando vita ad un’essenza speciale che permette di vivere ogni giornata come una piacevole sorpresa.

Era il 2007 quando decidemmo di visitare il sud del Portogallo.

Niente figli e niente camper, solo una tenda un po’ acciaccata, tanta voglia di viaggiare e la promessa di tornare per completare il giro completo del Paese.

Impegno mantenuto! Tre figli al seguito ed un camper e ripartiamo da sud, ma per raggiungere Tavira via terra il viaggio è molto lungo.

Sono quasi 2200 i km che separano casa dalla nostra prima tappa e per questo nell’itinerario inseriamo una sosta di 3 giorni nella sempre bella Barcellona.

Dalla capitale della regione catalana tagliamo la penisola iberica percorrendo centinaia di km nel bel mezzo del “deserto” dell’entroterra spagnolo degno di un accostamento ai paesaggi texani.

Pernottiamo nella cittadina castigliana di La Solana dove, dopo aver percorso delle strade semideserte arricchite dall’effetto far west con balle di fieno che rotolano spinte dal vento, raggiungiamo la super automatizzata area di sosta locale… Una vera e propria cattedrale nel deserto per camperisti!

Eccoci in Algarve, a Tavira, sulle sponde del fiume Gilào dove presi dall’entusiasmo non sentiamo i km percorsi e decidiamo di avventurarci immediatamente alla Praia da Ilha de Tavira raggiungibile tramite i battelli che partono frequentemente dalla banchina vicina al centro.

Sbarcati, iniziamo a familiarizzare con l’immensità delle spiagge portoghesi.

Questo arenile, seppur molto frequentato dai turisti, ci aprirà le porte a distese di sabbia decisamente più selvagge che incontreremo durante il nostro viaggio.

Dopo uno splendido pomeriggio trascorso tra bagni ed improbabili costruzioni fatte in riva al mare con i bambini ci imbattiamo in un “piccolo imprevisto”. Per poter rientrare in paese ci troviamo a dover affrontare una lunga ed inaspettata coda prima dell’imbarco.

Per nulla scoraggiati dalla giornata intensa: occhiali da sole in testa, abbigliamento da mare ancora indossato e molto affamati andiamo alla ricerca di un ristorantino con cucina tipica portoghese, impresa che si rivela più complicata del previsto.

Sarà la nostra Lonely planet a farci districare tra ristoranti indiani e menù turistici che di locale hanno ben poco.

Dopo cena il clima allegro e festoso invoglia a terminare la giornata camminando nei viottoli del centro storico.

Costeggiando facciamo una tappa sulla praia De Mareta prima di raggiungere Sagres e la sua fortezza, situata su un promontorio che si addentra nel mare nella zona di Cabo de Sào Vicente.

Famosa per il suo forte legame storico con l’era delle grandi scoperte portoghesi, al suo interno custodisce una insolita rosa dei venti tracciata a terra con delle pietre.

Pernottiamo a Zambujeira do Mar, piccolo paese turistico contornato da splendidi paesaggi come quello di praia de Nossa.

La giornata seguente incomincia sulla bella praia de Malhào e pranzo a Sines prima di addentrarci verso Evora, capoluogo della regione dell’Alentejo e centro dell’industria del sughero.

La cinta muraria racchiude un vero e proprio insieme di stili che la rendono unica e per questo parte del patrimonio dell’Unesco.

Il tempio di Diana, l’antico acquedotto, la cattedrale e le sue caratteristiche case bianche fanno da contorno ad un dedalo di vicoli che vengono letteralmente invasi da una distesa infinita di tavoli di ogni genere e misura di ristorantini che propongono piatti tipici locali.

A Lisbona facciamo base al camping cittadino, un po’ datato ma con tutti i servizi inclusa una grande piscina dove troveremo refrigerio al ritorno delle nostre giornate trascorse alla scoperta della capitale del Portogallo.

Dopo esserci infilati in uno dei pochi spazi disponibili per i “no reservation” come noi, pranziamo e decidiamo di prendere subito il treno per goderci un aperitivo lungo nella vicina cittadina di Cascais.

Località pittoresca e vivace, dove le vie centrali e la marina sono animate da fiumi di turisti che affollano negozi, locali e baracchini di street food.

Lisbona è senza dubbio una capitale europea che merita di essere vista e rivista, vissuta di giorno e di notte.

Difficile scegliere da dove iniziare, noi lo facciamo da dove l’avevamo lasciata: l’immensa praca Do Comercio è un buon crocevia per imboccare la porta de l’Arco della rua Augusta e passeggiare le vie commerciali del cento, così come partire alla scoperta del caratteristico Barrio Alto o prendere il mitico tram n°28 in direzione del quartiere Alfama o della Baixa.

Un’esperienza da non perdere è salire sull’elevator de Santa Justa, eccezionale ed unico esempio di ascensore in realizzato in ferro battuto.

Sempre nella parte alta della città il castello de Saò Jorge domina l’abitato ed ai suoi piedi è bello perdersi nelle innumerevoli vie e vicoli che salgono e scendono  animati da botteghe, locali ed artisti di strada che fanno vivere in pieno l’essenza di Lisbona.

Per completare la visita della capitale consigliamo di scegliere uno dei numerosi locali che permettono di cenare ascoltando il fado, caratteristico genere musicale portoghese.

Percorrendo una trentina di km si raggiunge Sintra, piccola cittadina dal carattere fiabesco di rara bellezza, una località incantevole dominata dal Palacio da Pena.

Arroccato sul colmo di una collina vertiginosamente irta, con i suoi colori pastello giallo, rosa e viola domina il circondario offrendo una vista mozzafiato sull’oceano.

Sicuramente il castello è l’attrattiva principale, ma non è l’unica.

Di rilevanza sono anche il Palazzo Nazionale che con i suoi comignoli della cucina alti ben 33 metri si fa notare in buona parte della città, il parco da Pena con i suoi splendidi giardini ricchi di piante esotiche, sequoie giganti e specchi d’acqua, il castello dei Mori e la villa ottocentesca in perfetto stile manuelino Quinta do Regaleira.

Nel “pacchetto” Sintra si include anche la visita a Cabo Da Roca dove trascorriamo la notte, luogo affascinate che un poeta portoghese descrisse perfettamente in estrema sintesi : “qui dove la terra finisce e il mare comincia”.

Obidos è con ogni probabilità il miglior esempio di cittadina fortificata del Portogallo.

La storia racconta che nel 1282 venne donata alla regina Isabella come regalo di nozze e da allora la tradizione dell’influenza reale ha sempre influito positivamente sull’abitato.

Le sue vie acciottolate animate da botteghe di prodotti tipici, la chiesa ed il castello medievale rappresentano il suo cuore pulsante.

Prestando attenzione, poiché le protezioni sono praticamente assenti, è anche possibile salire e camminare sulle mura di cinta che contornano il borgo medioevale.

Uno degli aspetti sicuramente positivi di questo viaggio è la possibilità di poter alternare spesso le visite culturali con i momenti di relax e svago sulle spiagge che si affacciano sull’oceano Atlantico.

Sosta a praia Baleal norte e nella rossastra praia de Almagreira dove è un vero peccato non essere attrezzati per una bella prova sulla tavola da surf.

Servono almeno un paio di ore per visitare in ogni sua parte il monastero di Batalha, eccellente costruzione religiosa che abbraccia gli stili gotico e manuelino.

Commissionato come ringraziamento per la vittoria decisiva nella battaglia di Aljubarrota del 1385, sono da ammirare i dettagli degli ornamenti, dalle pietre intagliate con una precisione impressionante alle vetrate colorate.

La cappella del fondatore, l’incompiuta, il chiostro e la sala capitolare completano l’opera.

Nella laguna di Aveiro sorge l’omonima cittadina ricca di  variopinti edifici in Art Nouveau e di canali. Oggi i quartieri di pescatori sono affiancati da quelli degli studenti universitari che la rendono vivace.

Tra le numerose escursioni turistiche per visitare la città dall’acqua si trovano anche quelle sulle caratteristiche e colorate Moliceiros, tradizionali imbarcazioni che ci appaiono imparentate con le gondole veneziane.

Oltre al pesce abbondante ed alle alghe, Aveiro tra le sue risorse ha anche una salina situata nella periferia, vicina ai parcheggi, dove è possibile acquistare direttamente sale a metro zero.

Per sera ci spostiamo presso il parking dell’immensa e bianchissima praia do Areào.

Dopo una notte tranquilla trascorsa in compagnia della piacevole brezza marina, l’indomani ci svegliamo di buon’ora attratti dai rumori provenienti dalla spiaggia.

Ed ecco una piacevole sorpresa che tutti i camperisti che si rispettino adorano. Sotto gli occhi di qualche mattiniero incuriosito, un trattore sta tirando a riva le reti da pesca colme di sardine che più fresche non si può!

Dopo aver dato risposta alle numerose domande fatte dai ragazzi in proposito e dato sfogo al loro entusiasmo, abbiamo fatto scorta di pesce fresco ad un prezzo davvero eccezionale e abbiamo iniziato a pregustare  una bella grigliata per pranzo.

Questo non prima di aver trascorso una bella mattinata in spiaggia a fare il bagno e a rilassarci.

Il nostro giro è ormai arrivato nel nord del paese e per visitare Porto scegliamo di pernottare nello spartano campeggio de Salgueiros che si trova distante dal centro, ma che si rivelerà un’ottima soluzione.

Anche se la fermata del bus è situata a pochi passi dall’ingresso, per raggiungere il centro città è davvero conveniente utilizzare gli autonoleggi con conducente che propongono le varie piattaforme internazionali, più veloci e più comodi rispetto al trasporto urbano.

Arrivati nel tardo pomeriggio sotto l’imponente ponte ad arco in ferro battuto Dom Luis I, progettato da un studente di Eiffel ed alto ben 85 metri, rimaniamo a passeggiare nelle vie del lungo fiume del lato di Gaia del Rio Douro tirando l’ora di cena.

Tra i tanti locali siamo particolarmente attratti della taberninha do Manel dove decidiamo di consumare il pasto serale.

Il cibo non delude le nostre aspettative e lo spettacolo che quella sera offre il tramonto sul fiume si guadagna presto un posto nel nostro “archivio” di viaggio.

La mattina seguente partiamo dallo stesso punto percorrendo la medesima passeggiata, scegliendo di salire in città alta tramite la teleferica turistica di Gaia che, anche se non proprio low costm regala indubbiamente una bella veduta d’insieme di Porto.

In alternativa si può anche salire dal lato opposto del Douro, oltre che a piedi, tramite la funicolare dos Guindais che costeggia i resti delle mura.

Attraverso il ponte si raggiunge il lato opposto della città dove ci si imbatte subito nell’imponente cattedrale, edificio interessante sia all’esterno che all’interno.

Tra le varie chiese, piazze e la fontana dei Leoni, non perdetevi gli interni della stazione dei treni di Sào Bento, un’insolita opera d’arte fatta di mosaici che ritraggono la storia del Portogallo con più di 20.000 piastrelle.

Per tornare a livello del fiume, un’intrico di vicoli medioevali e vie datate conducono verso la praca da Ribeira che si trova al cento dell’omonimo quartiere che con i suoi edifici caratteristici , i locali e le botteghe racchiude buona parte della storia di Porto.

Un piccolo esempio è il negozio di scope fatte tassativamente in maniera artigianale che si trova sulla rua de Belomonte.

Anche se non siete degli amanti dei vini non lasciate la città senza una visita ad una delle cantine che producono il rinomato Porto, la sua storia vi stupirà.

Visto il numeroso afflusso di turisti è consigliabile prenotare in anticipo la visita per poter gestire al meglio il proprio itinerario.

Si dice che il regno del Portogallo sia nato a Guimaràes. Ammirando le sue strade e piazze che sono un labirinto medioevale non stendiamo a crederci.

La rua Santa Maria è la via principale che conduce sul colmo della collina dove il castello la fa da padrona.

Abbiamo visto tanto, ma non abbiamo visto tutto, d’altronde si sa che bisogna sempre fare i conti con il tempo che si ha a disposizione calcolando anche i giorni di viaggio che su queste distanze incidono parecchio.

Siamo stati molto soddisfatti e salutiamo il Portogallo pernottando nell’area de estacionamento de autocaravans di praia da Arda.

Prima di intraprendere il rientro verso l’Italia, per concludere al meglio il nostro giro, ci concediamo uno sconfinamento in terra di Spagna, nella regione della Galizia.

Facciamo dapprima un omaggio al santuario di Santiago de Compostela, città avvolta da molte storie e molte leggende ma senza dubbio un punto di riferimento saldo per la cristianità e per i suoi fedeli che ogni anno intraprendono lunghi pellegrinaggi per raggiungerla.

In serata ci spostiamo verso il faro de Finisterre, dove è posto il km zero del cammino di Santiago.

L’atmosfera di questo luogo è unica nel suo genere, l’aria che si respira induce a dedicare più di qualche minuto alla riflessione o alla preghiera per chi lo vuole. Qui finisce un pezzo d’Europa e con la mente incomincia un altro viaggio…

Sarà un’altra promessa e un’altra storia.

PORTOGALLO A TAVOLA

La cucina portoghese è piuttosto semplice ma ben capace di sfruttare le sue risorse naturali delle pescose acque dell’oceano Atlantico oppure dei fertili terreni dell’entroterra.

Ampia è la scelta del pesce che varia dai crostacei ai calamari, dal pesce spada al tonno, dalla rana pescatrice al baccalà.

Quest’ultimo, il bacalhau, la fa da padrona e viene  proposto sulle tavole in infinite varianti. Molto diffuse anche le sardine che qui si consumano per intero.

Le pietanze di pesce vengono spesso servite con verdure ed ottime olive provenienti da numerosi ulivi locali.

Meno varia, ma non meno prelibata è l’offerta della carne e pollame spesso serviti con la piccantissima salsa piri piri.

A conclusione di un pasto o per una semplice merenda troverete pressochè ovunque i leggendari pastèis de nata, squisiti pasticcini di sfoglia alla crema.

L’unico vino ad aver realmente varcato i confini è senza dubbio il Porto, particolarmente adatto all’invecchiamento, ma i vigneti forniscono anche l’uva per ottimi bianchi, rosati ed i particolari verdi assolutamente autoctoni.

VIABILITA’

Le strade sono generalmente in buono stato, in alcune parti del paese sono presenti ancora numerosi sterrati, diffusi soprattutto nella viabilità secondaria delle cittadine costiere.

Entrando in Portogallo tramite autostrada è necessario registrare in apposite postazioni la propria carta di credito a garanzia del pagamento del pedaggio posticipato, anche se nella realtà i tratti di autostrada a pagamento si regolano ai caselli di volta in volta.

ALCUNE DELLE NOSTRE SOSTE NOTTURNE

  • Algarve motorhome park Tavira – Vale de Caranguejo Lat : 37.132692 – Long : -7.631120 algarvemotorhomepark.com
  • Area municipale Avenida Sanches de Miranda 38° 33′ 49″ N 7° 54′ 59″ W (comoda per il centro ma veramente maltenuta, peccato per una cittadina così bella)
  • Lisboa camping Estrada da Circunvalação 1400-061 Lisbon GPS: N38°43’30” W9°12’27” lisboacamping.com
  • Parcheggio faro di Cabo da Roca (nella strada interna, sosta notturna nel piazzale del ristorante non consentita)
  • Area sosta Batalha . Nossa Sra. do Caminho 26° N 39.661420, E -8.824820
  • Parcheggio praia do Areào
  • Camping de Salgueros Vila Nova de Gaia (Porto) rua de campismo 263 41° 7′ 15″ N
  • 8° 39′ 42″ W
  • Parcheggio faro de Finisterre (Spagna)

Articolo a cura di Alessandra e Marco, viaggiatori zaino in spalla prima e camperisti da 14 anni e con 170.000 km all’attivo sulle ruote!
Con i loro tre figli, curiosi e appassionati compagni di viaggio, partono non appena possono alla scoperta di “ciò che c’è là fuori…”.

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