Camargue in camper: fascino francese

Il calendario favorevole ed il meteo incoraggiante ci inducono a “dedicare” il ponte di fine aprile ad un grande classico che si sposa perfettamente con la stagione primaverile: la Camargue francese in camper con i bambini, privilegiando la natura rispetto alle città.

Se l’itinerario lo permette preferiamo sempre entrare in territorio transalpino valicando il Monginevro e percorrendo la gradevole N94.

Tale strada offre svariate possibilità di sosta, dalle località montane come Monginevro o la rinomata Briancon ai piccoli paesi dislocati lungo il fiume Durance dove in questo caso decidiamo di trascorrere la notte, oppure sul lago Du Serre Poncon che al momento del nostro passaggio soffre ancora visibilmente della siccità che ha indubbiamente colpito anche la regione francese negli ultimi mesi.

Puntiamo il nostro camper diritto verso Saint Marie de la Mer che è la meta più a sud del nostro tour.

Passata Arles si nota una netta mutazione del paesaggio che diventa man mano sempre più selvaggio con immense distese di aree umide (Etang) intervallate da alberi e brulle sterpaglie dove proliferano migliaia di volatili di innumerevoli specie, una vera e propria oasi per gli appassionati di birdwatching e amanti della natura.

La conosciuta Saint Marie de la Mer accoglie gli equipaggi con una buona possibilità di sosta a poche centinaia di metri dal centro e con accesso diretto alla grande spiaggia di sabbia fine che è divisa dall’area da una sola piccola duna ed offre un’ottima occasione di relax dopo una giornata di viaggio ed anche se il clima non è ancora propriamente estivo noi e i bambini ci concediamo un bagno in mare e qualche ora sotto il tiepido sole primaverile.

Area di sosta Saint Marie de la Mer

L’indomani inforchiamo le biciclette di buon’ora e con la famiglia al completo ci dirigiamo verso il phare de la Gacholle che si trova a circa 15 km di distanza dal lato opposto del paese immerso nel bel mezzo della riserva naturale.

Non esiste una vera e propria pista ciclabile diretta per arrivarci, ma seguendo la costa e alternando tratte di vie interne, passeggiate lungo mare che a volte per i divieti e a volte per la sabbia che invade la pista costringono a procedere a piedi con bici alla mano, finalmente si raggiunge la strada sterrata che, essendo quasi totalmente interdetta al traffico, consente di godersi una bella pedalata in tranquillità e sicurezza nel bel mezzo della natura facendo gara a chi avvista i fenicotteri o i volatili più particolari.

Un’altra interessante possibilità per visitare la riserva è offerta dai numerosi maneggi che organizzano escursioni a cavallo di diversa durata e difficoltà per dare possibilità sia ai bambini alle prime esperienze sia agli adulti più esperti di godersi una bella cavalcata in riva al mare.

Noi per comodità decidiamo di rivolgerci alla struttura situata a poche decine di metri dall’area di sosta che soddisfa in pieno la nostra voglia di vivere un’escursione in sella agli splendidi cavalli bianco latte.

Parecchio materiale relativo alle gite  terrestri, alle numerose  crociere organizzate sul Petite Rhone, a quella sul Le Petite train Camarguaise e a molto altro è reperibile presso il locale ufficio del turismo che si trova nei pressi dell’arena della corrida, altra attrazione cittadina che ci testimonia l’influenza della tradizione spagnola esercitata nella zona, infatti non è l’unico elemento a ricondurci alla Spagna.

Il centro storico è ricco di negozi e botteghe che rendono le  passeggiate per le vie lastricate spensierate, se i prezzi di vestiti e oggettistica non sono proprio accattivanti lasciatevi conquistare la gola dal profumo inebriante delle crepes oppure godetevi un aperitivo in uno dei tanti locali che animano la città, magari un in un caffè di place D’Eglise, dove volendo è anche possibile salire sul tetto della cattedrale e godersi un bel panorama circostante, la salita è a pagamento mentre la visita alla chiesa è libera.

Nel santuario sono custodite le statue di Maria Salomè e Maria Jacobè mentre nella cripta si trova quella della serva Sara, ornata di vesti e circondata da fiori e ceri  che durante la festa dei gitani di fine maggio viene portata verso il mare, a rievocare  il pellegrinaggio delle tre dalla Palestina.

A 3 km scarsi dal centro abitato vale la pena fare una tappa al parco ornitologico di Pont De Gau visitabile in circa 1 h, 1,30 in base al percorso che si sceglie di fare.

La maggior concentrazione di volatili è situata nella prima parte della palude dove i fenicotteri la fanno da padrona attirando l’attenzione dei visitatori, ma se è pur vero che la loro particolarità merita una prolungata osservazione, un occhio attento può scovare senza troppe difficoltà anche colonie di aironi, falchi della palude, garzette bianche e ibis più tante altre specie che i pannelli illustrativi dislocati lungo il percorso aiutano ad identificare, vi sono uccelli presenti tutto l’anno ed altri soggetti ai periodi migratori.

Nella vicina città fortificata di Augues Mortes si sosta in un polveroso ma comodo parcheggio (P4 camper) situato appena al di fuori delle mura di cinta.

La città vecchia è racchiusa in un quadrilatero di mura e torrioni ben conservati.

 

Accedendo dalla porta principale de la Gardette ci si trova direttamente sulla Grande rue Jean Jaurès, caratteristica strada acciottolata animata da numerosi negozi di prelibatezze locali con dolci, praline e caramello di svariate qualità a cui non si può proprio non dedicare una sosta, la via termina nella bella place Saint Luis.

Servendosi delle biciclette consigliamo di fare anche una piccola escursione per visitare la singolare Tour Carbonnière, torrione di guardia eretto sul finire del XIII secolo a protezione della città vecchia che si trova su un lembo di terra in mezzo alle aree umide.

Per raggiungerla evitando la strada statale occorre imboccare la ciclabile che costeggia il Canal du Rhòne a Sète dove sono attraccate anche diverse houseboat.

In direzione opposta, ma sempre nei pressi della cinta muraria, si trovano le famose saline della città che ad oggi sono le più grandi d’Europa.

Viste da posizione elevata, con le loro sfumature di tonalità rosea a cui si aggiunge il luccichio del sale colpito dai raggi di sole offrono un colpo d’occhio niente male.

Le saline sono visitabili esclusivamente tramite tour guidato in trenino, a piedi o in bicicletta, e per evitare lunghe e magari vane attese consigliamo vivamente la prenotazione on-line preventiva.

Un paio di km a sud, lungo la D979 che passa nel bel mezzo della laguna, si trova Grau du Roi altra graziosa località turistica della costa.

Percorrendo una lunga strada in direzione est si giunge all’immensa spiaggia dell’Espiguette per nostra fortuna ancora semideserta al momento della visita.

Con le sue dune selvagge e le sue infinite staccionate in legno usurate dal tempo  e perlopiù sommerse dalla sabbia, offrono un panorama che con la mente ci riporta a terre decisamente più lontane che, con un pizzico di fantasia, ricordano zone desertiche che potrebbero essere ben distanti dalla costa sud francese.

A breve, sicuramente per la stagione estiva, tornerà accessibile e visitabile anche il faro che domina la baia.

 

Anche in questa occasione dopo un bel bagno in mare con la muta, risulta veramente difficile lasciare uno spettacolo ed una tranquillità simile, ma per fortuna, come sovente accade in queste occasioni il camper si rivela un vero e proprio plus, in questo periodo è consentito pernottare in una parte del parcheggio della spiaggia (tariffa camper euro 15) godersi il tramonto fino all’ultimo e farsi accompagnare al sonno dall’inconfondibile fruscio delle onde del mare.

Dopo tanta natura è d’obbligo concedersi una sosta culturale e storica nella vicina Arles dove ci sistemiamo presso il campeggio cittadino che ha a disposizione anche la piscina.

È sufficiente una breve passeggiata per raggiungere il nucleo storico.

Durante il tragitto ci si imbatte nella tanto discussa e moderna torre culturale inaugurata nel luglio 2021, edificio appariscente dai lineamenti slanciati e nettamente futuristici.

Le sue facciate a specchio particolarmente riflettenti nelle giornate soleggiate rappresentano sicuramente un ottimo esempio di architettura contemporanea, che seppur ancora fuori dalla cerchia centrale, esula un po’ dal contesto di tradizione artistica, tant’è che colloquiando con un anziano signore del posto ci ha confermato che al tempo della sua costruzione l’edificio fu al centro di numerosi dibattiti tra i favorevoli al modernismo e i più nostalgici conservatori dello spirito artistico di Arles.

Bello e ben conservato è l’anfiteatro romano risalente al 90 d.C. che tanto ci ricorda la “nostra” arena di Verona ed anche il foro, le terme di Costantino e la cattedrale sono tutti monumenti che vanno assolutamente apprezzati durante la visita.

Il vero fascino di Arles, a nostro avviso, va però ricercato nei suoi edifici e nei suoi caffè che a lungo hanno ispirato numerosi artisti provenienti da ogni parte d’ Europa, soprattutto Vincent Van Gogh che ha trascorso qui gli ultimi anni della sua vita, rendendo celebre la città.

Divertente girovagare per le vie del centro alla ricerca delle case e dei locali che l’artista olandese ritrasse sul finire dell’800.

Fermarsi un attimo ad osservare ed immaginare ciò che il pittore vedeva al suo tempo e confrontarlo con quello che è cambiato al giorno d’oggi, sorprendente scoprire come in alcuni casi i dettagli siano  rimasti invariati.

Il bel giardino de L’Espace Van Gogh, il centro culturale creato nell’ex ospedale dove il pittore venne curato dopo il taglio dell’orecchio, rivive nel dipinto “Le Jardin ded L’hopital D’Arles- il lungo fiume che vediamo nella “Notte stellata sul  Rodano”- o il famosissimo Caffe’ Van Gogh in Place du Forum dipinto nel quadro “Terrazza del caffè la sera” (tra l’altro si narra che fu proprio in questo caffè che Van Gogh litigò con Gaugain per una ragazza e, a seguito della disputa, si mozzò l’orecchio che donò alla cameriera Gabrielle) .

Il nostro viaggio di primavera sta volgendo al termine ma ci rincuora sapere che lungo la via del ritorno è possibile effettuare un’altra interessante sosta presso i campi di lavanda della Valensole che offrono però  lo spettacolo migliore tra fine giugno ed agosto, un must per tutti i camperisti e viaggiatori di ogni genere che transitano in questo tratto di terra francese.

CAMARGUE A TAVOLA

Della gastronomia della zona della Camargue apprezziamo innanzitutto lo stretto legame con il territorio e con le aziende agricole locali.

Il riso selvatico rosso è coltivato perlopiù in maniera biologica ed è di produzione limitata. Nonostante la lunga cottura, il suo cuore bianco ha la particolarità di rimanere sempre croccante al palato, abbinabile anche alle saporite olive raccolte dagli uliveti della zona.

Nell’ambito dei secondi piatti la protagonista è la carne di toro proveniente da bestiame allevato in libertà, molto diffusa, risulta più magra rispetto a quella bovina e viene proposta in diverse modalità di cucina, dalla classica bistecca a la Gardianne da taureau, spezzatino marinato nel vino a fuoco lento.

Sempre dal toro vengono ricavate anche carni in formato salame e salsiccia.

Un antipasto tipico sono le telline, caratteristico mollusco raccolto sul delta del Rodano.

Come da tradizione francese in tavola non può mancare il formaggio, il tomino di Chevre che è fatto con latte di capra è  l’ennesima pietanza del luogo.

Numerosi anche i vigneti che danno origine a svariati  rosati che vengono anche chiamati Vin de Sable perché provenienti da viti che crescono prevalentemente su un terreno sabbioso.

VIAGGIARE IN FRANCIA

Essendo un paese limitrofo al nostro non ci sono particolari segnalazioni, le strade sono generalmente in buono stato.

L’unico consiglio, tempo a disposizione permettendo, è quello di privilegiare le strade statali che spesso costeggiano le autostrade che hanno pedaggi piuttosto elevati in questa zona del Paese.

Obbligatori anche per i camper sopra le 3,5 t gli adesivi indicanti gli “angles morts”.

SOSTE NOTTURNE EFFETTUATE

  • Area di sosta attrezzata Monginevro 218 rue des Baisses a pagamento. GPS N 9338 E 6.7344 www.montgenevre.com
  • Parcheggio libero senza servizi lungo il fiume Durance a Saint Crepin oltre il campeggio dopo il ponte sulla D 138 (zona aerodromo) fuori stagione. Area di sosta attrezzata (1-5/30-9) a pagamento e campeggio durante il periodo di apertura sulla medesima strada. GPS N 70449 E 6.6008
  • Area di sosta attrezzata Saint Marie de la Mer D38 a pagamento. GPS N 44996 E 4.40403
  • Parcheggio con camper service a pagamento P4 Augues Mortes in  Boulevard Diderot GPS N 43.56579 E 4.19583
  • Parcheggio Les Baronnets spiaggia Espiguette (Grand du Roi) GPS N 43.48257 E 4.14548
  • Camping City Arles 67 route De Crau GPS N43.669782 E 4.644528 camping-city.com

SITI UTILI

https://www.franciaturismo.net/occitania/aigues-https://www.visitesalinsdecamargue.com/mortes/

https://www.saintesmaries.com/it/

https://www.arlestourisme.com

Articolo a cura di Alessandra e Marco, viaggiatori zaino in spalla prima e camperisti da 14 anni e con 170.000 km all’attivo sulle ruote!
Con i loro tre figli, curiosi e appassionati compagni di viaggio, partono non appena possono alla scoperta di “ciò che c’è là fuori…”.

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