Una panchina fiorita

Carissimi nipotini,
ho trovato una massima che mi sembra descriva in pieno la passione che la vostra nonna Lina ha per i fiori:

“Quando ti piace un fiore, semplicemente lo cogli. Ma quando ami un fiore, lo annaffi tutti i giorni”.  (Buddha)

Per assecondare e facilitare l’amore della nonna Lina per i fiori e per la necessità di voler sistemare in maniera elegante e funzionale alcuni dei suoi numerosissimi vasi, ho pensato di costruire una panchina.

Per fare una cosa fatta bene avrei dovuto comperare delle assi di legno massello ma mi sarebbe costato troppo e inoltre sarebbe stato sprecato per l’impiego per cui era prevista la panchina.

Ho pensato quindi di utilizzare un pannello di truciolato di recupero, di cm 140x80x2 che mi ha regalato il mio amico Gabriele un paio di mesi fa.

Tagliato il piano della panchina che è di cm 140×30, ed è in sostanza stato determinato dalle dimensioni del pannello che avevo a disposizione, ho incominciato a studiare le due gambe di appoggio.

Inizialmente avevo pensato di farle con dei travetti di legno 8×8, ma poi ho pensato che sarebbe stato esteticamente più bello realizzarli con lo stesso pannello di truciolato del ripiano.

Bisognava però trovare il modo, visto che lo spessore è di solo 2 cm., di dare una stabilità al pannello che fa da piede della panchina.

Per questo motivo ho pensato ad un supporto che si incastra e si incrocia con il pannello del piede e entrambi vanno poi ad inserirsi ad incastro nel pannello del ripiano.

Per una questione estetica il pannello del piede, anziché lasciarlo della forma di un semplice rettangolo, l’ho abbellito sagomandolo e ricavando un foro centrale.

A questo punto ho incastrato e incollato i pannelli del piede con il loro supporto e, appoggiandoli sul piano della panchina, sono andato a segnare esattamente il perimetro dei rettangolini nei quali poi andrò ad incastrare e incollare le strutture dei piedi.

All’interno di ciascuno degli otto rettangoli, ho fatto un foro sufficientemente grande per fare entrare la lama del seghetto alternativo con il quale poi ho completato il taglio dei rettangoli stessi.

Naturalmente, affinché gli incastri siano perfetti, i rettangoli del ripiano ho dovuto rifinirli con pazienza, con una lima.

Ora è tutto pronto per l’assemblaggio finale con colla vinilica.

Dopo una giornata di asciugatura della colla sono andato a levigare per bene il ripiano nella zona degli otto incastri.

Per migliorare ulteriormente l’aspetto, ma soprattutto per dare un’impermeabilità all’acqua, ho concluso il tutto con un paio di mani di vernice all’olio di colore rosso, il colore preferito da mia moglie, e vostra nonna, Lina.

Ecco quindi che la panchina è finita ed è pronta per l’uso.

Naturalmente, dati i materiali impiegati e la realizzazione con nozioni e strumenti da dilettante, non può essere considerato un vero mobile.

Credo che comunque risponda in modo funzionale e carino all’utilizzo per il quale è stato pensato.

La nonna Lina la posiziona nel cortile all’esterno proprio sotto il davanzale della finestra della sala.

Con gusto la carica dei suoi vasetti e, più volte al giorno, li va ad ammirare, girare perché l’esposizione alla luce sia uniforme, controlla e eventualmente toglie le  foglie gialle, osserva il loro progresso, controlla il terreno intervenendo ad annaffiare qualora risulti troppo asciutto.

Con questa immagine colorata che ricorda la primavera, vi saluto caramente e vi do appuntamento alla prossima letterina.

Nonno Antonio

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