Dopo aver lasciato Reykjavik e il Golden Circle, abbiamo proseguito il viaggio in Islanda con i nostri bambini lungo la Ring Road, visitando le zone meridionale e orientale dell’isola.
Il nostro tour è avvenuto in senso antiorario sulla strada 1.
Punto di partenza è stato l’ostello The Barn di Vik. Molto carino, moderno, curato, pulito.
L’esperienza di condivisione che si vive negli ostelli, seppur lontana dalla cultura italiana, è a nostro avviso molto bella e da vivere con i bambini!
Letteralmente a pochi passi dall’ostello, abbiamo ammirato Reynisfjara, una delle spiagge più famose in Islanda.
La sabbia è nera, generata dalla cenere e dai detriti di un’eruzione vulcanica.
Scenario arricchito dalla scogliera formata da colonne di basalto a base esagonale, talmente perfette da sembrare artificiali.
Il fascino è garantito con qualsiasi condizione meteo. Anche con la pioggia e il vento che ci hanno accolto durante il nostro passaggio!
Proseguendo lungo la strada verso Höfn, abbiamo fatto tappa alla grotta di Hjörleifshöfði. Per raggiungerla è necessario percorrere per qualche chilometro una strada sterrata.
Luogo carino e caratteristico soprattutto per la particolare forma della “bocca” della grotta.
Il viaggio è proseguito raggiungendo uno dei luoghi che più ci ha colpito nel nostro viaggio in Islanda.
È qui che sorge il ghiacciaio Vatnajökull, il più grande del mondo se si escludono i due poli.
Le lingue di questo immenso ghiacciaio sono ben visibili anche dalla strada 1 ma lo spettacolo più grande si può ammirare quando si raggiunge il lago Fjallsarlon.
Meno noto del fratello maggiore Jökulsárlón (che comunque ammirerete poco più avanti), regala scorci unici, con piccoli iceberg che galleggiano nelle sue acque e un’atmosfera speciale.
Come anticipato, pochi chilometri dopo è la volta di Jökulsárlón, il più grande lago glaciale islandese.
Anche qui ammirerete questi iceberg e se siete fortunati potrete vedere anche le foche. Noi abbiamo scorto soltanto un “musino”…
Gli iceberg di questo lago raggiungono il mare e caratterizzano la famosissima Diamond Beach, una distesa di sabbia nera che ospita questi pezzi di ghiaccio. Suggestiva!
Lasciato il ghiacciaio, abbiamo raggiunto Höfn, la nostra base per la notte. Si tratta di una piccola cittadina sul mare, molto carina e dotata di una bella passeggiata vista oceano.
Prima tappa del viaggio tra Höfn e Egilsstadir è stata la cascata Skútafoss.
Non è una delle mete più inflazionate dell’isola ma per questo non è meno interessante.
È facilmente raggiungibile in automobile, non necessita di una lunga camminata e vale la pena fare una piccola sosta.
Tornando sulla Ring Road, non potrete non scorgere, continuando il vostro “cammino”, il faro di Hvalnes, costruito nel 1954, dal suo caratteristico color arancione.
Tonalità che ben spicca nel contesto in cui è inserito, caratterizzato dal nero della spiaggia.
Tornati in automobile, il nostro viaggio è proseguito. Acqua e anche un po’ di neve hanno caratterizzato questa parte della “nostra” Ring Road.
Meta finale di giornata era la cittadina di Egilsstadir, scelta principalmente per la sua posizione strategica.
Giunti qui, prima di raggiungere il nostro ostello, abbiamo fatto visita a Seyðisfjörður, un piccolo villaggio portuale situato alla fine del fiordo omonimo.
Meritevole di una visita anche la strada stessa che la collega a Egilsstadir!
Molto carine le casette dai colori vivaci che caratterizzano questo paesino.
Qui arrivano i turisti che raggiungono l’Islanda in traghetto dalla Danimarca!
Tornati a Egilsstadir ci siamo “installati” al Tehusid Hostel, ostello che mi sento di consigliarvi.
Da qui siamo ripartiti il mattino successivo in direzione Husavik, approfittando come ogni giorno per visitare diverse attrazioni lungo il percorso.
Così ci siamo imbattuti nel Canyon Moira, ben visibile anche dalla strada.
Arrivati nella zona del Mývatn, quarto lago naturale per superficie in Islanda, abbiamo avuto modo di ammirare altri fenomeni naturali davvero unici.
Hverir. Si tratta di una delle zone geotermali più attive di tutta l’Islanda. Il forte e caratteristico odore di zolfo vi accoglieranno in questo sito.
Un paesaggio che definirei “lunare”. Il colore ocra caratterizza il colore di questa terra da cui emergono numerose fumarole e pozze di fango bollente.
Il percorso segnalato permette ai visitatori di rimanere in sicurezza per assaporare uno dei più bei paesaggi visti nel nostro viaggio.
Grjótajá. Poco più avanti sorge questa piccola grotta che è stata la location di alcune scene girate per Il Trono di Spade.
Si tratta di un’area privata accessibile comunque al pubblico.
Hverfjall. Non avevo mai visto un cratere vulcanico ed è stato un “battesimo” speciale.
Formatosi circa 2500 anni fa, si tratta di un cratere molto grande caratterizzato da color nero intenso.
Il cratere ha un diametro si circa 1000 metri e si raggiunge in circa 10 minuti di cammino dal parcheggio. Una salita facile, alla portata dei bambini.
Bello il panorama che si gusta giunti in cima! È possibile effettuare anche il giro completo del cratere.
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