Il presepe nella gabbia

Carissimi nipotini,
per creare una migliore atmosfera natalizia, in questo periodo dell’anno, le case tendono ad addobbarsi di motivi natalizi che vanno dall’albero al presepe.

Come ho già detto negli anni precedenti, in casa mia normalmente si fanno entrambi.

Per quanto concerne il presepe, quando mi è stato possibile, ho cercato una interpretazione personale, realizzandoli con temi e materiali non convenzionali.

Negli anni precedenti ho ripescato e presentato il presepe a forma di stella tridimensionale e il presepe fatto con i bastoncini di gelato.

Quest’anno vorrei rispolverare e proporvi un presepe ancora più  strano: una natività collocata all’interno di una grande gabbia a forma di chiesa.

Voi direte: “ma nonno sei diventato matto? Perché hai messo in gabbia il presepe?”.

“Tranquilli, per ora credo di non avere ancora perso il senno”.

“Il presepe nella gabbia ha un suo significato ben preciso”.

Certo, avrei potuto realizzare una chiesa di un materiale qualsiasi (fossi stato abile nella lavorazione del vetro avrei potuto realizzarla con quello) e limitarmi ad aprire le porte e le finestre.

La chiesa realizzata con le inferiate della gabbia, oltre a permettere di vedere l’interno, sta a significare che Gesù e il suo messaggio non sono relegati e “quasi prigionieri” nella maestosità delle chiese, ma da esse, attraverso le porte aperte, la gente può entrare e soprattutto la natività può uscire e andare a vivere accanto a coloro che hanno più bisogno di consolazione e di aiuto.

L’idea mi è venuta da alcuni pensieri di Papa Francesco che già dall’inizio del suo pontificato esortava la chiesa ad una maggiore apertura al mondo.

 “Occorre uscire da se stessi per andare incontro agli altri, verso le periferie, verso quelli che sono più lontani, che più hanno bisogno di consolazione, di aiuto”

                                                                                                  (Papa Francesco 27-03-2013)

 “Camminare è aprire frontiere, uscire, aprire porte e cercare strade. Camminare…Non stare seduti.                                                               

                                                                                                 (Papa Francesco 11-09-2015)

 “Se la parrocchia è la casa di tutti nel quartiere, non è un club esclusivo, mi raccomando: lasciate aperte porte e finestre, non limitatevi a prendere in considerazione solo chi frequenta o chi la pensa come voi”.

                                                                                                 (Papa Francesco 18-09-2021)

È un concetto molto bello che si può applicare anche al mondo laico, perché l’uscire da se stessi, dal proprio egoismo e andare incontro all’altro favorisce un mondo più umano, più equo e una vita migliore per tutti.

Ecco quindi che ho pensato di interpretare questo concetto mettendo la natività all’interno di una vecchia gabbia che per la sua forma a due livelli completi dei relativi tetti, già ricordava una chiesa.

Mancava solo la torre campanaria.

Con alcuni ritagli di un’altra gabbia ho costruito un campanile, con le relative finestrelle in prossimità delle campane.

Creato un piccolo tetto, in centro ho fissato una piccola croce. Con del fil di ferro ho legato il campanile alla gabbia a forma di chiesa e ho ancorato il tutto su un pannello di legno.

Nella porzione di gabbia più alta, circa a metà altezza, ho fissato un ripiano raggiungibile con una scaletta, anch’essa realizzata rigorosamente con parti di vecchie gabbie.

Ho aperto tutte le porticine e le finestre evidenziandole con del nastro carta.

Ora non mi rimane che colorare il tutto: la gabbia e i pannelli in legno li ho dipinti di bianco, mentre i tetti, la porta e le finestre, li ho colorati di rosso.

Per ultimo ho fissato le campane sul campanile e sono andato a posizionare la natività nel pannello elevato.

Sulla scaletta, a rendere omaggio al Bambino, stanno salendo i suonatori.

Nella parte bassa, a sinistra ho posizionato le pecore, mentre a destra tutti i vari personaggi, ognuno intento nel proprio mestiere.

I tre re magi stanno entrando dalla porta principale per recarsi ad adorare il Bambino e si incontrano con altri personaggi che stanno uscendo dalla chiesa.

Il presepe ha dimensioni ragguardevoli, basti pensare che è posizionato su un pannello di cm. 100×80, e il campanile è alto circa un metro.

Ora non mi rimane che cercare un posto all’interno della casa dove posizionarlo.

Nel lungo periodo nel quale rimarrà esposto, passando davanti al presepe, ricorderò il Natale e cercherò di far memoria e di mettere in pratica il concetto di uscire un poco da me stesso per poter vedere, ascoltare e se possibile aiutare, coloro che mi stanno vicino.

Carissimi auguri di un buono e sereno Natale 2022.

nonno Antonio

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