“un fiore ogni mattina fiorito a primavera senza spina”
Carissimi nipotini,
in sintonia con l’impostazione della festa del papà, quest’anno per ricordare e festeggiare la figura importantissima della mamma, vogliamo partire dal ricordo di quelle mamme che per ragioni anagrafiche non ci sono più.
Vogliamo pensare anche a tutte le mamme che a causa delle guerre, vicine e lontane, sono costrette ad abbandonare i loro mariti, la loro casa il loro paese e iniziare con i loro figli un “esodo” pieno di pericoli, incognite e sofferenze nella speranza di salvezza.
Può sembrare un modo un po’ triste per avvicinarci a quella che deve essere una festa degli affetti, ma crediamo che la figura di coloro che sono forzatamente lontani o che ci hanno preceduto possano regalarci, assieme a dolci e malinconici ricordi di affetti, importanti insegnamenti di vita.
Crediamo inoltre che sia un modo per far conoscere alle generazioni successive la loro storia non sempre facile, contribuendo così a farne conoscere i valori e a perpetuarne il ricordo.
Per esprimere meglio questo concetto, ci permettiamo di riportare una poesia di una signora che abbiamo avuto la fortuna di conoscere e frequentare in una residenza per anziani di Milano, negli ultimi anni della sua lunga vita.
La signora si chiamava Alice ed ed era una figura di altissimo spessore intellettuale e morale. Con lei, con la figlia Bianca e il genero Valerio, abbiamo avuto bellissimi e intensi scambi di opinioni e di affetti e li ricordiamo sempre con tanta tenerezza e riconoscenza
MADRE
Vorrei che tu vivessi or che t’ho perduta,
or che non sei più con noi,
o madre mia.
Che madre fosti,
pura nell’insegnar l’amore:
amor fra noi e il prossimo vicino.
E fosti la più bella delle madri,
con fili bianchi fra i capelli.
Dolce creatura!
Madre fosti come soldato sentinella,
madre fosti quando indovinavi guardandoci negli occhi;
madre, insegnandoti il sentiero da seguire,
per camminare diritti onestamente.
Senza dubbio pene ti abbiamo dato e tante!
Chiedo perdono, madre,
“certa che tu mi hai perdonato”.
Vorrei tornare bambina
per darti solo gioia nella vita:
vorrei che tu vivessi ora
per darti un fiore ogni mattina
fiorito a primavera senza spina.
(Alice Cristofoli Tinti)
Questa poesia è nata ed è stata costruita da una figlia che ricorda con nostalgia e commozione la propria madre riconoscendo, ora che anche lei è adulta e mamma, la purezza del suo amore e il grande valore del suoi insegnamenti.
Crediamo che questa bellissima poesia racchiuda ed esprima al meglio l’amore di una figlia nei confronti della mamma e tutte le qualità e i sentimenti di una mamma nei confronti della propria figlia.
Rivolgiamo commossi e riconoscenti un pensiero alle nostre mamme, mamma Maria e mamma Rina e invitiamo i nostri nipotini e tutti i bambini del mondo di offrire alle loro mamme “un fiore ogni mattina”.
Il fiore è per eccellenza il simbolo della bellezza e dell’amore ma non è sempre disponibile e per un figlio ci sono tanti altri modi per manifestare l’amore verso la propria mamma.
Ciascun bambino ha sempre a disposizione e può sempre dare “un bacio ogni mattina” o “un grazie ogni sera” dicendo: ti voglio tanto bene mamma.
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