Giornata della memoria

Carissimi nipotini,
sicuramente questo periodo storico, tra qualche anno, sarà per voi oggetto di studio. Nell’attesa credo sia importante, a monito e memoria, mantenere vivo il ricordo.

I vostri bisnonni Pietro e Luigi hanno vissuto sui vari fronti europei la seconda guerra mondiale e fortunatamente sono riusciti a tornare a casa. Loro l’hanno raccontata a me, io l’ho raccontata ai vostri genitori e ora voglio ricordarla anche a voi.

Il 1° novembre 2005, l’assemblea delle nazioni unite, per commemorare le vittime dell’olocausto, ha istituito la Giornata Mondiale della Memoria.

È stato stabilito di celebrarla il 27 gennaio di ogni anno perché quel giorno del lontano 1945 venne liberato il campo di concentramento di Auschwitz.

Non voglio aggiungere niente di personale, mi limito a riportare la famosissima poesia di Primo Levi, scaturita dal suo coinvolgimento personale in questa tragedia.


Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo,
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi:
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

(Primo Levi)

Possano quindi queste parole, mantenere vivo il ricordo e farci riflettere.

Un caro saluto  da nonno Antonio

L’immagine di copertina è di Paul Barker Hemings

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