Carissimi nipotini,
come accennato nella precedente letterina oggi voglio parlarvi del professore di disegno che ho avuto nei tre anni dell’avviamento professionale a Lovere.
Nella letterina “Gli anni delle scuole medie” (avviamento professionale)” del 15 maggio 2019 ne ho già parlato ma la mia stima e il mio riconoscimento verso questo professore, e soprattutto verso l’uomo, meritano un ulteriore approfondimento.
In questa letterina avevo anche riportato la foto di un suo dipinto di una natura morta che conservo gelosamente nella mia cucina.
Ora riporto la foto di un suo altro suo dipinto (lo trovate qui sopra, nell’immagine di copertina).
Si tratta di un acquarello che raffigura uno squarcio di Grado, città nella quale, in età giovanile, aveva lavorato presso i cantieri navali.
Questo dipinto mi è stato regalato nel febbraio del 1975, quando sono andato a casa sua a consegnargli l’invito per il mio matrimonio e, purtroppo. è stata anche l’ultima volta che l’ho visto.
Ricordo che allora abitava a Bergamo in via F. Nullo ed aveva una figlia. Mi permetto di riportare questi riferimenti personali nella speranza di trovare qualche parente con il quale condividerei volentieri i miei ricordi, i miei apprezzamenti e ringraziamenti.
Come ho già avuto modo di dire, la segnalazione e la spinta a partecipare alla borsa di studio in memoria di “Mario Lucioni” è stata sua, tant’è che sul retro del manifesto che ho riportato nella precedente letterina, ho trovato scritto di suo pugno, la bozza della domanda da presentare al Rotary.
Ho trovato anche alcune sue lettere e ne voglio riportare una, del 16 giugno 1967, nella quale tra le altre cose, mi raccomandava l’importanza e l’amore per la bella scrittura.
Riporto, per facilità di comprensione, il testo della lettera, evidenziando con il grassetto la frase dove descrive come deve essere la calligrafia:
Bg, 16-6-67
Carissimo Antonio,
apprendo dalla tua i tuoi profitti nello studio, bravo, continua così e se possibile migliora ancora.
Come hai potuto notare “l’inglese”, non è poi uno scoglio insormontabile; è si un osso duro da rosicchiare, forse più per la pronuncia che per la grammatica, ma credimi un aiuto grande ed una preparazione per il prossimo anno lo potresti trovare solo nel Poliglotta italiano-inglese; costa poco ed è molto pratico, lo puoi trovare a Lovere nella libreria Capitanio al porto oppure a Bergamo in tutte le librerie.
Come hai visto, io ti ho sempre dato dei buoni consigli e tu hai sempre ascoltato fiducioso.
Ora devi ascoltare e mettere in pratica un nuovo suggerimento: devi curare la calligrafia.
Tu non sei più un bambino, sei già un giovane, uno studente e domani sarai un tecnico di fiducia, un uomo prezioso che avrà rapporti con personalità tecniche elevate, dovrai fare note, rapporti, relazioni.
La calligrafia deve essere scorrevole, chiara, bella. Cerca di seguire i miei consigli anche in questo campo: la matita o la penna deve appoggiare sul dito medio e guidata dal dito indice e pollice; il foglio o il quaderno dev’essere inclinato di circa 45° rispetto al bordo inferiore del tavolo, mentre la mano sinistra tiene con tutte le dita il foglio così che la pendenza della scrittura si mantiene sempre uguale e costante.
Segue l’esempio delle lettere dell’alfabeto in corsivo inglese, nella variante minuscola e maiuscola e conclude:
Non sottovalutare questi miei consigli, caro e bravo Antonio, di volta in volta, la sera fai, tanto per passare il tempo, un po’ di esercizi.
E adesso basta con i consigli. Buone vacanze, riposati dei sacrifici e delle notti bianche per poter affrontare il 4° corso con profitto sempre migliore.
Tanti saluti a te da tutti noi e miei particolari al tuo papà, alla mamma e al nonno.
Tuo Remigio Mihich
Quanti ricordi e quante emozioni nel rileggere e trascrivere queste parole.
Il ricordo del professore dell’avviamento professionale di Lovere, i suoi consigli paterni, la rievocazione del papà, della mamma, del nonno, mi hanno riportato indietro all’inizio di quell’estate di 55 anni fa quando, dopo un anno di duri sacrifici in collegio a Bergamo, tornavo al mio piccolo paese per trascorrere l’estate in attesa dell’impegno sempre maggiore del 4° anno.
I consigli e le indicazioni sulla bella scrittura oggi sembrano davvero anacronistiche perché i nostri ragazzi non sono più educati alla scrittura e ben presto perdono anche la capacità di scrivere a mano perché sono sempre più abituati a scrivere attraverso una tastiera.
Personalmente questi suggerimenti mi sono stati molto utili perché mi è capitato spesso di scrivere lettere e pergamene per parenti e amici che ho impreziosito con la scrittura in corsivo inglese.
Inoltre anche nel mio lavoro di disegnatore tessile, capitava spesso che, per i loghi dei vari alberghi, venisse richiesta la scritta in corsivo inglese o in gotico.
All’epoca non c’erano i “cad” da disegno e i computer con i quali si può scrivere nel carattere desiderato e quindi tutto doveva essere fatto rigorosamente a mano.
Questo sarà un argomento che riprenderò più avanti quando andrò a parlare del mio lavoro. Per adesso vi saluto e vi do appuntamento alla prossima letterina.
Nonno Antonio
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