Dal 1° gennaio 2022 è possibile effettuare la richiesta per l’assegno unico e universale per i figli a carico. È la novità di quest’anno: uno strumento che va a sostituire alcune prestazioni in vigore fino ad oggi e dovrebbe uniformare i diritti di lavoratori dipendenti e autonomi.
Di cosa si tratta? L’assegno unico e universale è un sostegno economico alle famiglie attribuito per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili.
L’importo non è fisso bensì varia in base alla condizione economica del nucleo familiare. I parametri di riferimento sono l’ISEE, correlato all’età e al numero dei figli nonché a eventuali situazioni di disabilità degli stessi.
Si passa da un assegno di importo pari a 50 euro (il minimo) ad un massimo di 175 euro.
Quando si può richiedere l’assegno unico? Dal 1° gennaio 2022, tramite il sito INPS, ma bisogna ricordare che per definire l’importo è necessario aver presentato un ISEE valido e corretto.
Le domande potranno essere avanzate fino al 30 giugno 2022 (in questo caso verranno riconosciuti tutti gli arretrati!).
Se presentate la domanda senza ISEE si accede solo all’importo minimo previsto (50 euro al mese) per l’Assegno Unico. Sarà comunque possibile inviare l’ISEE successivamente e avere accesso all’importo specifico per il proprio nucleo familiare.
Per coloro che inviano ISEE entro il 30 giugno verranno riconosciuti gli importi spettanti a decorrere dal mese di marzo.
Quali prestazioni sostituisce l’assegno unico? Il Premio alla nascita (Bonus mamma domani), l’Assegno di natalità (Bonus bebè), gli ANF e le detrazioni per i figli a carico al di sotto dei 21 anni.
Detrazioni e assegni famigliari “spariranno” dalle buste paga a partire dal mese di marzo 2022.
Chi deve presentare la domanda? Uno dei due genitori.
Sono queste le principali caratteristiche dell’assegno unico e universale per i figli a carico. Pregevole, a nostro avviso, l’intento di uniformare i diritti di lavoratori dipendenti e autonomi.
Per avere maggiori informazioni, vi consigliamo di affidarvi al sito INPS.
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