Craco è uno di quei posti che amo. Nutro un fascino particolare per i borghi fantasma. Sarà per la storia che li ha accompagnati e “ridotti” in questa situazione, sarà per l’atmosfera che vi si respira.
Per questo motivo, quando ho organizzato il nostro tour in Basilicata, ho inserito tra le cose da vedere il borgo di Craco.
Non è stato semplice organizzare la visita. Fino ad alcuni anni fa il borgo era semplicemente recintato ma i numerosi varchi aperti ne permettevano l’ingresso, a totale rischio e pericolo di chi ci metteva piede!
Successivamente è stato creato un bel museo e le visite sono state regolamentate e guidate da personale preparato, evitando il passaggio nelle zone più pericolose.
Al momento del nostro passaggio in Basilicata (inizio luglio 2021) le visite al pubblico non erano ancora aperte ma ci hanno assicurato che, in breve tempo, le attività sarebbero riprese regolarmente. Lo speriamo vivamente perché si tratta di un sito che merita attenzione e visibilità.
Craco si trova a poco meno di 400 metri s.l.m. e la sua storia è legata al particolare tipo di terreno sui è stata costruita. Nel 1963 una frana ne ha causato l’iniziale spopolamento (a valle è stata costruita una “nuova” Craco).
L’abbandono è stato però graduale perché non si è verificato un vero evento catastrofico ma i cedimenti si sono susseguiti nel tempo. Agli inizi degli anni ’80 Craco è divenuto un vero borgo fantasma e quello che si mostra agli occhi dei visitatori non è soltanto frutto delle frane.
Purtroppo il mancato controllo del borgo e la sua posizione isolata lo hanno reso preda di saccheggi e deturpazioni che ne hanno inevitabilmente peggiorato le condizioni.
Oggi è un’interessante meta turistica ed è stata scelta in diverse occasioni come set cinematografico.
Alle porte del paese, nell’antico monastero di San Pietro che è stato recentemente ristrutturato, è stato allestito il MEC – Museo Emozionale di Craco.
Postazioni multimediali, fotografie, progetti di recupero e visioni per il borgo: il museo restituisce al visitatore un’idea di cosa è stata Craco, cosa è oggi e cosa potrebbe essere in futuro qualora si decidesse di investire in questo borgo unico.
Non abbiamo ad oggi notizie circa la riapertura del museo. Speriamo che al più presto riprendano tutte le attività organizzate attorno a Craco.
Dove mangiare? Sulla strada, proprio a fianco all’ingresso al borgo, trovate un piccolo chiosco per una bibita. Simpatico il signore che la gestisce che, con fare soddisfatto, ha chiesto alla nostra bambina la sua canzone preferita e l’ha fatta risuonare ad alto volume in tutto il borgo tramite una cassa “nascosta” in una casa.
Se cercate un buon agriturismo vicino a Craco e utile a visitare anche il Parco Nazionale dei Calanchi, vi consigliamo l’Agriturismo il Calanco a Pisticci. Si mangia molto bene e in grande abbondanza (giusto per farvi un’idea, noi ci siamo fermati agli antipasti!).
Pisticci, inoltre, vuol dire anche Amaro Lucano. Proprio qui sorge l’azienda che produce il famoso amaro reso celebre anche dalla pubblicità (Cosa vuoi di più dalla vita? Un Lucano!).
Trovate un museo (che purtroppo non abbiamo potuto visitare perché giunti troppo tardi) e un bar dove degustare l’amaro e gli altri prodotti targati “Lucano”.
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