Carissimi nipotini,
l’Epifania sta per arrivare e chiuderà ufficialmente il lungo ponte natalizio. Il sei di gennaio è chiamato più popolarmente il giorno della Befana, una cara nonnina che vola sulla scopa e che porta doni ai bambini buoni.
Questa festa ha origini pagane molto antiche ed è fondamentalmente legata alla fine del ciclo produttivo agricolo di un anno e l’inizio del nuovo.
Ecco che l’anno vecchio viene impersonato da una donna molto anziana che vola su una scopa logora a consegnare doni nelle calze che i bambini hanno appeso al camino. I doni sono dei simboli di buon auspicio per il nuovo anno che sta per iniziare.
Il giorno dell’Epifania, per la religione cattolica, è invece il riconoscimento della divinità di Gesù da parte dei tre Re Magi che si recano alla grotta di Betlemme per adorarlo.
Per la loro diversa provenienza, essi rappresentavano tutto il mondo fino ad allora conosciuto e per questo oggi questa ricorrenza rappresenta la manifestazione di Gesù al mondo intero.
Questo tema viene spesso ripreso anche nell’arte. Una delle più belle, caratteristiche e complete rappresentazioni è conservata nel palazzo dei Medici – Riccardi di Firenze.
Nel 1459, a completamento del palazzo, venne creata nei piani superiori la cappella privata e venne commissionato al pittore Benosso Gozzoli l’affresco della cappella con la raffigurazione della Cavalcata dei Magi. Il soggetto è costituito da un ciclo di affreschi di notevoli dimensioni, distribuiti nelle tre pareti maggiori.
Invito a tutti, in attesa di poter viaggiare e di vederli dal vivo a Firenze, di andarli a vedere su internet. Per invogliare la ricerca, riporto la riproduzione dell’affresco della parete est dove è raffigurato Gasparre che probabilmente ha le sembianze del giovane Lorenzo il magnifico.
Questa rievocazione sacra, in realtà, sembra essere stata un pretesto per rappresentare un episodio politico dell’epoca che diede grande lustro alla casata dei Medici. Si tratta infatti della rappresentazione del corteo con Papa Pio II Piccolomini e numerose personalità del tempo che, nell’aprile del 1458, arrivò a Firenze diretto a Mantova.
In questa città il Pontefice aveva convocato principi e autorità ecclesiastiche a partecipare ad un incontro per progettare una crociata in difesa della cristianità contro l’avanzata turca in Europa.
Gli affreschi, attraverso tessuti sontuosi, preziosi gioielli, ricercate bardature di cavalli, alberi carichi di frutti colorati, prati con fiori, il variopinto piumaggio degli uccelli e ali multicolori degli angeli, vogliono sottolineare la magnificenza della Firenze nel periodo di massimo splendore della famiglia dei Medici.
La rappresentazione con figuranti della cavalcata dei magi viene ripresa in grande stile a Firenze verso la fine del 2000 e comunque, anche se molto più in piccolo, è diffusa anche in tanti nostri paesini.
Nello specifico voglio segnalare “La cavalcata dei magi” nella frazione di Valaperta di Casatenovo (Lc). I tre re, vestiti con i costumi d’epoca, sono a cavallo e, seguiti da altri figuranti, soldati, pastori e, accompagnati dalle nenie natalizie della banda o degli zampognari, partono dalla frazione di Rimoldo e vanno in corteo fino alla chiesa parrocchiale di Valaperta.
Probabilmente quest’anno le precauzioni Covid, impediranno questa manifestazione ma vi invito il prossimo anno ad andarla a vedere perché ne vale veramente la pena.
Personalmente ho partecipato diversi anni in qualità di componente della banda musicale di Osnago-Lomagna che tradizionalmente la mattina del 6 Gennaio veniva chiamata ad accompagnare, con le nenie natalizie, questa manifestazione.
Credo inoltre che anche i vostri genitori che per un periodo hanno fatto parte della banda musicale di Osnago abbiano vissuto questa esperienza.
Comunque la passione per la musica che ha coinvolto tutta la mia famiglia e che va indietro di almeno tre generazioni sarà un argomento che sicuramente riaffiorerà nel corso delle mie letterine.
Tornando alla cavalcata dei magi di Valaperta, vi assicuro che il freddo del mattino, che a volte rendeva perfino difficoltoso lo scorrimento dei pistoni degli strumenti a fiato, il suono della pastorale, i magi a cavallo, i figuranti, creavano un’atmosfera particolare che aiutava ad immedesimarsi nei lontani avvenimenti dell’arrivo dei magi alla grotta di Betlemme.
Con questi ricordi e queste emozioni vi saluto e vi do appuntamento alla prossima letterina.
Nonno Antonio
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