In queste ore arrivano le prime indiscrezioni sul Decreto Legge Aprile 2020 per quanto riguarda congedo parentale COVID, bonus bab ysitting e tutti gli altri strumenti messi in atto dal governo per gestire l’emergenza coronavirus.
DL Aprile che, inevitabilmente e a causa di grande ritardo, verrà rinominato in DL Maggio.
Sottolineiamo che quanto leggerete si basa su una bozza e potrebbe quindi subire variazioni prima della sua approvazione. Ci sembrava comunque utile capire cosa si sta mettendo in atto per supportare le famiglie in questo periodo così critico.
Congedo parentale COVID. La bozza prevede un periodo massimo di congedo COVID di 30 giorni da utilizzare dal 5 marzo al 30 settembre 2020. 30 giorni per coprire un periodo di 7 mesi: non è un po’ troppo poco?!? Ricordiamo che i giorni di congedo si conteggiano come giorni di calendario.
La cosa che, personalmente, mi ha colpito di più è che il periodo indicato va fino al 30 settembre, data in cui le scuole dovrebbero essere già attive. Viene quindi dato per scontato che non sarà possibile riaprire le scuole per il prossimo anno scolastico?
Bonus baby sitting. Stando alla bozza, l’importo del bonus dovrebbe passare da 600 euro a 1200 euro.
Tale contributo coprirà anche i servizi educativi territoriali, i centri ricreativi e servizi per la prima infanzia.
Spese centri estivi. Per il 2020 sarà possibile detrarre le spese per i centri estivi per i minori di 16 anni (fino a 300 euro e con reddito inferiore ai 36 mila euro).
Al momento sembrano soltanto queste le notizie “rilevanti” relativamente al nuovo decreto.
15 giorni in più per il congedo COVID per coprire altri 5 mesi sono davvero poca cosa e non sono sicuramente sufficienti per poter gestire i propri figli.
Cosa succederà? Chi ha i nonni vicini, inevitabilmente riporterà i propri figli da loro per poter lavorare. E tutti gli altri? Un problema di difficile soluzione che, temo, porterà al rischio di perdita del lavoro per molte famiglie.
Speriamo che prima della pubblicazione vengano riviste queste misure e che, finalmente, i bambini possano entrare nei decreti e diventarne parte importante.
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