5 aprile 1975 – 5 aprile 2020
Carissimi nipotini,
oggi i vostri nonni ricordano il loro 45° anniversario di matrimonio.
E’ una data importante, non che le altre lo fossero meno, ma questa lo è in modo particolare non solo per la quantità degli anni, ma anche per la “rotondità” del loro numero.
E’ particolare anche perché sono i giorni della “famosa” diffusione dell’oscuro e virulento “coronavirus” che tanta sofferenza sta provocando in tutto il mondo. E’ un contagio che non ha risparmiato neanche i nostri piccoli paesini e che giornalmente ci riempie di ansia e di paura con il lugubre suono delle sirene e le notizie dei bollettini quotidiani dei numeri dei contagiati e dei decessi.
A questo si aggiungono ormai le testimonianze dirette di operatori sanitari e di contagiati molto vicini a noi per amicizia e parentela.
Dimentichiamo per un momento questa emergenza e pensiamo alla nostra ricorrenza. Un anniversario così importante andrebbe festeggiato, secondo i canoni del consumismo dilagante, con fiori, regali, pranzi e vacanze.
Per quest’anno niente di tutto questo perché le giuste disposizioni delle limitazioni alla circolazione delle persone obbligano ciascuno di noi a rimanere nella propria casa.
Quarantacinque anni fa, dopo i festeggiamenti del nostro matrimonio, abbiamo preso possesso del nostro piccolo (ma pieno di calore) appartamentino, in un paese, Osnago, lontano dalla nostra terra di origine.
Il primo giorno ci siamo seduti al tavolo io e la nonna, un po’ spaesati e tristi per la lontananza e il distacco dalla famiglia di origine, ma pieni di gioia per la nostra recente unione ricca di sogni e progetti di una famiglia che immaginavamo felice e numerosa.
Oggi, dopo 45 anni, ci ritroviamo ancora noi due soli attorno allo stesso tavolo e perfino agli stessi mobili e ci guardiamo, non più spaesati e tristi, ma completamente appagati e sereni.
E’ vero, in un giorno così, avremmo voluto essere circondati da tutti i nostri cari: i nostri due figli, le due nuore e i nostri quattro fantastici nipotini. Ma non mancherà l’occasione di ritrovarci tutti insieme quando tutto questo sarà finito ed allora sarà festa doppia.
Oggi siamo qui noi due come allora. La salute, l’armonia e il cibo non ci mancano e sappiamo che, anche se da lontano, ci accompagna l’affetto di tutta la nostra meravigliosa famiglia.
Guardandoci negli occhi, ripercorriamo con la mente questi lunghi anni. I nostri sogni e i nostri progetti sono andati ben oltre le nostre più lusinghiere aspettative.
Come in ogni matrimonio, non sono mancate alcune nubi, alcune fatiche ma il sole e la gioia del vivere quotidiano nostro e della nostra famiglia, con un grande e colorato arcobaleno, ha spazzato via tutto regalandoci un cielo completamente azzurro.
In questo cielo sereno ci crogioliamo, consapevoli della nostra età e fiduciosi di avere ancora tanti e tanti anniversari da festeggiare. Queste considerazioni e questo auspicio, assieme al reciproco grazie, è il regalo che ci scambiamo io e la nonna.
Non sono diamanti, non sono brillanti ma, credeteci, è il regalo più bello e più prezioso che si possa desiderare. Abbiamo voluto condividere con voi cari nipotini, e con quanti leggono questa piccola rubrica, la gioia di questo anniversario, non certo per ergerci ad esempio, ma per condividere e testimoniare il grande valore della famiglia.
Carissimi saluti da nonna Lina e nonno Antonio
L’immagine di copertina è di micadew
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