Coronavirus: cosa ne sarà del turismo in Italia?

Stiamo vivendo, come tutti in Italia, l’emergenza Coronavirus chiusi nelle nostre case. Se da un lato è vero (ed ovvio) che i problemi siano quelli di chi si ammala e di chi si deve occupare di loro negli ospedali, dall’altro lato è innegabile che il mondo economico avrà delle ripercussioni pesanti, pesantissime.

Ci sembrava giusto occuparci di un settore che è il fil rouge di questo blog, anche perché, tra gli altri, il mondo del turismo sta già pagando pesanti conseguenze. Per questo motivo abbiamo pensato di fare qualche domanda a chi in prima persona si occupa e vive per il turismo.

Ringraziamo Francesca, il Direttore Commerciale di Spiaggia Romea (Club Village & Hotel), per la disponibilità. Ricordiamo con piacere la sua presenza discreta e costante, sempre con un sorriso e con una parola per tutti, durante il nostro soggiorno di agosto dello scorso anno.

Coronavirus e turismo: difficile, in questi tempi, fare programmi per l’estate. Come state vivendo la situazione? Arrivano comunque prenotazioni?

La situazione purtroppo non è piacevole per tutti gli italiani e naturalmente anche per noi. La bellezza del nostro territorio con le giornate che la primavera ci regala, tuttavia, ci fa sperare che presto o un po’ più tardi del previsto, in piccola parte si possa tornare ad una sorta di normalità.

Al momento, Spiaggia Romea procede con i lavori possibili di preparazione all’estate tramite colleghi in smart working, piccole manutenzioni necessarie e con la cura verso i nostri animali che ogni giorno ci danno uno stimolo in più ad andare avanti.

Qui la natura sostiene i nostri sorrisi e mostra continue emozioni in attesa di pianificare al meglio la possibile apertura estiva, per ora prevista per il 15 maggio con prenotazioni che giornalmente e coraggiosamente ogni giorno arrivano e ci fanno ben sperare.

Se non riusciremo ad aprire per la data attualmente prevista (noi dovevamo inizialmente aprire il 28 marzo scorso)  speriamo di posticipare di qualche giorno e che tutti possano essere in salute e tornare a sorridere con noi.

Una struttura come la vostra ospita anche turisti dall’estero. Avete qualche riscontro dai vostri clienti?

Certo, costantemente in contatto anche con i nostri ospiti stranieri che hanno dimostrato e dimostrano tutt’ora grande solidarietà con la struttura che da anni scelgono per le loro vacanze. Naturalmente la situazione estera, essendo “in ritardo” rispetto all’Italia, non dà le speranze che invece il mercato italiano in minima parte fa emergere.

Infatti i nostri turisti esteri vivono oggi le preoccupazioni che l’Italia ha iniziato a vivere circa un mese fa. Vedremo come procederanno le misure di contenimento nei vari Stati ma credo che questa stagione, se e quando aprirà, vedrà come protagonisti indiscussi gli italiani con la ritrovata voglia di stare tutti insieme.

Quali sono le misure che, a vostro avviso, dovrebbero essere messe in atto per aiutare il mondo del turismo?

Purtroppo non è semplice trovare o capire quanto ci possa essere di giusto o sbagliato nelle scelte fatte. La situazione è descritta a tutti noi a grandi linee, ma nello specifico la conosce solo chi veramente ha davanti questa tragedia, che per alcuni sembra non avere fine.

Il turismo, almeno in Italia, dovrà in prima linea cambiare i valori che fino ad oggi sono stati presenti legati alla concorrenza, per trovare il più possibile una sinergia su quelle che possano essere le logiche e le disposizioni per una ripartenza.

Sicuramente abbattere per un anno i costi legati al personale, alle tasse e ai mutui per chi ne ha di importanti e difficili da sostenere, perché il turismo “vende” servizi e regala emozioni, tutte cose non quantificabili in gesti di sostenibilità reale, se non con accorgimenti di natura economica sulle richieste dello Stato.

I privati soffrono come soffre il turismo, perciò l’incentivo deve essere legato a costi statali. Altra problematica importante riguarderà la gestione delle ferie e dei permessi, di cui tutti o quasi , in questo periodo hanno fatto largo uso e che potrebbe risultare la più grande motivazione di annullamento del viaggio stesso.

Va pensata nel nuovo decreto “cura Italia” una misura che inibisca utilizzo dei giorni a casa in quarantena forzata come giornate di ferie.

Spiaggia Romea, in questa contingenza, come si sta muovendo? Ci sono garanzie se si prenota oggi, data la situazione incerta?

Spiaggia Romea ha da sempre una politica di cancellazione molto elastica anche in casi non specifici come questo. Siamo sempre stati pro ospite, perché il sorriso e la felicità di una vacanza partono per noi dalla fiducia che ci danno nel prenotare la nostra struttura.

Fiducia che da sempre cerchiamo di ricambiare con delle agevolazioni sulla prenotazione, che ad oggi ancor più vogliono essere propositive per l’ospite stesso. Perciò, ad oggi, abbiamo ristretto a 15 giorni dall’arrivo in struttura la possibilità di cancellare la vacanza prenotata per motivi legati naturalmente all’emergenza e comunque, come sempre abbiamo fatto, ogni caso sarà valutato con il buon senso che ci contraddistingue nell’accoglienza di ogni nostro singolo “famigliare”.

Chi ha scelto da anni di far parte di questa grande famiglia e chi vorrà entrare a farne parte deve sentirsi sempre protetto, felice e ben voluto.

La Regione Emilia Romagna è da sempre una delle più organizzate per quanto riguarda il turismo. Ci saranno iniziative particolari per incentivare a fare vacanza in Italia?

Al momento l’unica parola che risuona è solidarietà verso tutti, si parla di questo in ogni riunione che facciamo, anche perché la nostra zona è la meno colpita di tutta la Regione perciò DEVE essere solidale e pronta ad accogliere chi ha più necessità in questo momento.

La Regione Emilia Romagna è sempre stata una Regione dalle mille risorse ed idee vincenti soprattutto in ambito turistico, non deluderà anche in questa occasione, ne sono certa.

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