Il recente Decreto del Governo ha previsto un congedo parentale speciale per dare una mano alle famiglie con bambini in età scolare in difficoltà per la chiusura della scuole a causa del Coronavirus.
INPS ha diramato le prime indicazioni che ci sembra utile condividere con chi ci legge. A chi spetta il congedo? In cosa consiste? Come si richiede? Proviamo a spiegarlo in questo post.
Si tratta di un congedo straordinario di massimo 15 giorni complessivi fruibili, in modalità alternativa, da uno solo dei genitori per nucleo familiare, per periodi che decorrono dal 5 marzo al 3 aprile. Va da sè che la norma ha un valore retroattivo.
I giorni vanno intesi giorni di calendario (salvo che la circolare, ad oggi non ancora prodotta da INPS, non preveda diversamente). Si includono quindi anche sabato e domenica qualora la vostra richiesta comprenda giornate contigue a quelle festive.
Per intenderci se vi assentate da lunedì a venerdì e chiedete il congedo per queste giornate, automaticamente vi verranno sottratti altri due giorni di congedo (come avviene per il congedo parentale “classico” a giornate intere).
La misura è usufruibile soltanto per un figlio. Si tratta dunque di un totale di massimo 15 giorni da utilizzare, in modalità alternativa, da un genitore.
L’indennità corrisposta è pari al 50 % dello stipendio (per chi ha bambini fino ai 12 anni di età). Dai 12 ai 16 anni si può usufruire del congedo senza però poter contare su tale indennità.
Chi ne può beneficiare? Lavoratori dipendenti privati, lavoratori iscritti in via esclusiva alla Gestione separata INPS, lavoratori autonomi iscritti alle gestioni dell’INPS e lavoratori dipendenti pubblici (per i quali l’iter di richiesta è “agevolato”, per loro è sufficiente rivolgersi alla propria Amministrazione pubblica).
Come si effettua la richiesta? Diamo le informazioni utili ai dipendenti privati (per gli altri l’iter è simile ma vi consigliamo di consultare il sito INPS.it per avere indicazioni più precise).
Ecco le indicazioni di INPS.
I genitori che hanno già fatto richiesta e, alla data del 5 marzo, hanno già in corso un periodo di congedo parentale “ordinario” non devono presentare una nuova domanda. I giorni di congedo parentale saranno convertiti d’ufficio dall’INPS nel congedo di cui trattasi.
I genitori di figli con handicap in situazione di gravità che hanno già fatto richiesta e, alla data del 5 marzo, hanno già in corso di fruizione periodi di prolungamento del congedo parentale di cui all’art 33 del D.Lgs. n. 151/2001, non devono presentare domanda. I predetti periodi sono convertiti nel congedo COVID-19 con diritto alla relativa indennità.
I genitori non fruitori, che intendono usufruire del nuovo Congedo COVID-19 e che hanno i requisiti di accesso ai congedi parentali “ordinari” possono già presentare domanda al proprio datore di lavoro ed all’INPS, utilizzando la procedura di domanda di congedo parentale già in uso.
I genitori di figli maggiori di 12 anni portatori di handicap grave, che non abbiano in corso di fruizione un prolungamento del congedo parentale, possono già usufruire del congedo COVID-19, ma dovranno presentare apposita domanda e nel caso in cui la fruizione fosse precedente alla data della domanda medesima, potranno farlo
anche con data retroattiva, decorrente al massimo dal 5 marzo 2020, utilizzando la procedura telematica di congedo parentale, che sarà disponibile entro la fine del corrente mese di marzo, al termine degli adeguamenti in corso di ultimazione.
I genitori con figli di età compresa tra i 12 e i 16 anni, devono presentare domanda di congedo COVID-19 unicamente al proprio datore di lavoro e non all’INPS.
Quando non si può richiedere? E’ importante sottolineare che non è possibile fruire del congedo se l’altro genitore è disoccupato/non lavoratore o con strumenti di sostegno al reddito oppure se è stato richiesto il bonus alternativo per i servizi di baby-sitting.
L’immagine di copertina è di Agnes
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Speriamo venga prorogato altrimenti dalla settimana prossima, per non lasciare il figlio ai nonni, devo richiedere malattia fasulla, ferie (se me le accettano).
#restateacasamacome?
Più che altro non ne stanno proprio parlando…e domani è già domenica.