La festa del papà ai tempi del Coronavirus

Carissimi nipotini,
come lo scorso anno (vedi la letterina “auguri a tutti i papà” del 18 marzo 2019) anche quest’anno voglio dedicare due parole alla “festa del papà” non certo a quella commerciale, ma al ricordo del mio papà Pietro, al plauso alla paternità dei miei due figli e a quelli di tutti i papà del mondo.

La festa del papà quest’anno cade in un periodo particolarmente brutto e difficile per la popolazione italiana e mondiale che sta lottando contro un nemico invisibile chiamato “Coronavirus”. A causa delle pesanti e necessarie restrizioni, non ci saranno feste commerciali o regali strabilianti. Ci saranno le piccole braccia tese verso l’alto, gli sguardi dolci e riconoscenti, gli abbracci e i baci dei bambini che inteneriscono il cuore dei papà e lo ripagano con abbondanza dei sacrifici.

Questo è sicuramente il modo migliore di festeggiare la figura dei papà.
Come ho già avuto modo di dire, nella società moderna, il padre ha ormai abbandonato il ruolo che aveva un secolo fa quando la paternità si identificava nella figura di un severo educatore al quale era impedito persino di manifestare i propri sentimenti perché si pensava che fosse segno di debolezza.

Oggi i papà partecipano e collaborano, alla pari con la mamma, all’educazione e alla cura dei figli. Li tengono in braccio, cambiano pannolini, danno la pappa, leggono loro storie e favole e giocano assieme.

In particolare in questo periodo che i bambini sono costretti a rimanere a casa, i papà condividono ancora più tempo con loro inventando nuovi giochi e nuove forme di intrattenimento. Anche se tenere in casa bambini piccoli per giorni interi è piuttosto pesante, in questi giorni si assiste ad un positivo esperimento di ritorno alla famiglia unita. I bambini si abituano e godono della presenza di entrambi i genitori che organizzano per loro e con loro tutte le varie attività della giornata.

La fantasia e il desiderio di gioco dei bambini aiutano gli adulti a stemperare lo stato d’ansia provocato dall’avanzare del contagio e sicuramente la presenza costante, premurosa e affettuosa di entrambi i genitori lascerà una tangibile traccia positiva che sarà molto importante per una loro sana crescita psico-fisica.

Anche la società civile si sta accorgendo dell’importanza della figura paterna e, anche se con qualche titubanza e lentezza, incominciano a prendere piede le prime iniziative che favoriscono una maggiore presenza in casa del papà, soprattutto nell’età più piccola dei bambini.

Nel blog di famigliaontheroad questo argomento viene trattato più volte, portando anche esperienze di altri paesi come la Spagna e la Svezia e in generale i paesi nordici dove c’è una particolare attenzione a questo problema.

Certamente, in queste giornate di forzata permanenza in casa, il disegno sarà uno degli intrattenimenti più adottati e sicuramente all’interno di questa attività non mancheranno le letterine di auguri ai rispettivi papà.

Voglio chiudere proprio con l’immagine di una letterina che uno dei miei figli mi ha dedicato una trentina di anni fa, proprio in occasione della festa del papà.

E’ un’immagine molto tenera che raffigura un bambino con un palloncino all’interno del quale una finestrella nasconde la scritta “Tanti auguri papà”. Il disegno è preceduto da poche ma intense parole che ancora adesso mi commuovono.

Con questo bel ricordo vi saluto e vi do appuntamento alla prossima letterina
nonno Antonio

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