Coronavirus e bambini: le regole fondamentali indicate dalla pediatra

Due settimane fa su queste pagine avevamo pubblicato i consigli da seguire con i bambini per contrastare l’emergenza coronavirus (come da indicazione del Sindacato dei Pediatri di Famiglia). A distanza di 15 giorni la situazione è precipitata e, per questo motivo, abbiamo contattato la nostra pediatra di riferimento che ha condiviso con noi un’interessante riflessione e alcune regole fondamentali che siamo tenuti a rispettare con i nostri bambini (e non solo!).

Grazie alla Dott.ssa Margherita Franco per la disponibilità. Ecco le sue parole.

A poche ore dal nuovo decreto del Presidente del Consiglio che mai prima d’ora aveva “chiuso la Regione Lombardia” limitando l’uscita dai confini della regione, rinnovo l’importanza della coerenza e della responsabilità di ognuno di noi.

Siamo in una situazione molto, molto grave.

Purtroppo fino a quando questa gravità non si avvicina al nostro quotidiano non ce ne rendiamo conto fino in fondo, in questo momento l’impegno individuale è fondamentale. Dobbiamo convincerci che ogni nostra azione ha ripercussioni su chiunque ci stia vicino. Questo “vicino” è il nostro bambino, la nostra bambina, la nostra mamma, il nostro papà, persone che amiamo e per i quali siamo pronti a buttarci nel fuoco per il loro bene.



Il fuoco non è necessario, è fondamentale essere responsabili.

È fondamentale stare in casa, uscire solo per reali necessità.

È fondamentale evitare gli assembramenti di bambini e adulti.

È fondamentale lavare le mani frequentemente.

È fondamentale coprirsi naso e bocca in caso di raffreddore e tosse, in caso di mal di gola e febbre.

In questi giorni mi è capitato più volte di assistere bambini con tosse i cui genitori escludevano a priori che i loro bambini potessero essere stati infettati dal Coronavirus. Da medico dico che a priori non si può escludere che i nostri bambini non siano infetti. Bisogna pensare esattamente il contrario.

Bisogna pensare che il nostro bambino, pur in buona salute, sia potenzialmente un portatore sano di Coronavirus, che potrebbe infettate persone più fragili e ricettive, magari a noi molto care. Sapendo questo con quale coraggio non ci atteniamo alle indicazioni che continuiamo a ripetere? È il momento della responsabilità.

Rinnovate queste precisazioni, sono a disposizione di tutti i miei pazienti.

Faccio qualche precisazione. Se viene inoltrata una richiesta di visita mi è molto difficile non accogliere la richiesta. Sarebbe però opportuno che la richiesta avvenisse dopo almeno 48 ore di febbre, quando le condizioni del bambino/bambina non migliorano. Anche in questo caso ci vuole senso di responsabilità. Una visita fatta per placare l’ansia dei genitori e non per un reale problema del bambino/a sottrae tempo ed energie a pazienti più gravi e bisognosi.

Ribadisco che il paziente debba essere accompagnato in ambulatorio da un solo parente, possibilmente sano.

Fondamentale la puntualità, non in ritardo e non con troppo anticipo per non affollare la sala d’attesa.

Se qualcuno si sentisse offeso dalle mie parole non è mia intenzione. Questo è il momento della franchezza, della tenacia e dell’equilibrio.

Dott.ssa Margherita Franco

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