Il congedo papà obbligatorio è un diritto di recente acquisizione nello Stato sociale italiano.
Mi sembrava doveroso parlarne e spiegare come funziona, in quanto siamo (e sono) particolarmente attenti ai diritti per i genitori lavoratori. Abbiamo recentemente pubblicato una sorta di miniguida su questo tema. Personalmente sto inoltre usufruendo del congedo parentale ad ore e ho goduto anche dei riposi giornalieri per allattamento al posto di mia moglie.
A chi è rivolto? Il congedo papà spetta ai padri lavoratori dipendenti, anche adottivi e affidatari, entro e non oltre il quinto mese di vita dalla nascita o dall’adozione e affidamento.
In cosa consiste? A partire dal 1° gennaio 2020 consta in 7 giorni, godibili anche in via non continuativa, retribuiti al 100%. Fino al 2019 i giorni erano 5.
Quando effettuare la domanda? Il padre lavoratore dipendente deve comunicare al proprio datore di lavoro le date in cui intende usufruire del congedo almeno 15 giorni prima. Se richiesto in concomitanza dell’evento nascita, il preavviso si calcola sulla data presunta del parto.
7 giorni non sono troppo pochi? E’ vero, le esigenze famigliari caratterizzate dalla nascita di un bambino richiederebbero un periodo di congedo ben più lungo. Va però riconosciuto che in questi ultimi anni tale diritto (che prima non esisteva proprio!) ha visto un riconoscimento via via più concreto. Nel 2015 consisteva in un solo giorno, 2 i giorni nel bienno 2016/2017, 4 nel 2018 e 5 a partire dal 1° gennaio 2019.
Le informazioni complete relative al congedo papà obbligatorio sono disponibili sulla pagina dedicata all’interno del sito di INPS.