Il 13 dicembre ricorre Santa Lucia e, date le origini dei miei genitori (provincia di Bergamo), vorrei dedicare un piccolo spazio a questa ricorrenza, passando dalla tradizione alla magia di questo giorno tanto atteso dai bambini di diverse province italiane.
Il 13 dicembre, un tempo, era il giorno del solstizio di inverno. Da qui arriva il detto: “Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia”.
Nelle campagne, in questa circostanza, vi era l’abitudine di redistribuire i raccolti. Chi aveva avuto la fortuna di averne abbondanti, faceva dono di una parte ai meno fortunati.
Anticamente, inoltre, i pellegrini che cercavano riparo dal freddo, venivano accolti nelle case. A titolo di ringraziamento per l’ospitalità, questi lasciavano un dono sulla porta di casa.
E’ così che, con il tempo, si cominciò a fare regali nel giorno di Santa Lucia.
Santa Lucia è una martire siracusana uccisa intorno al 304, perseguitata per la sua fede. Il suo culto è diffuso in tutta Italia e nel nord Europa.
A Brescia, Bergamo e Mantova è proprio lei che porta i doni. Come si usa fare per l’arrivo di Babbo Natale, i bambini lasciano alla Santa qualche cosa da mangiare e il mattino del 13 dicembre ritrovano i doni richiesti.
E’ inoltre considerata la protettrice degli occhi, degli oculisti, degli scalpellini e degli elettricisti.
Il 13 dicembre è un giorno particolarmente sentito anche dagli svedesi. In questo giorno, una ragazza vestita di bianco, con una corona di candele accese sulla testa, viene scelta per impersonare Santa Lucia ed è scortata in processione da altre ragazze vestite di bianco e da ragazzi vestiti da elfi.