Emergenza clima: quale futuro per i nostri figli?

E’ un tema di cui purtroppo non si parla abbastanza e su cui, soprattutto, si fa troppo poco. Il riscaldamento globale, se non messo sotto controllo, porterà a scenari apocalittici per i nostri figli (ma anche per noi!).
Il recente rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) ha evidenziato come il limitare il riscaldamento globale a 1,5°C rispetto a 2°C, potrebbe andare di pari passo con il raggiungimento di una società più sostenibile ed equa.

“Uno dei messaggi chiave che emerge con molta forza da questo rapporto è che stiamo già vedendo le conseguenze di un riscaldamento globale di 1°C quali, tra gli altri, l’aumento di eventi meteo estremi, innalzamento del livello del mare, diminuzione del ghiaccio marino in Artico”, ha così spiegato Panmao Zhai, Co-Presidente del Working Group I dell’IPCC.

Di questo tema aveva parlato circa un anno fa sulle pagine di slowfood.it anche Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana e divulgatore scientifico.
«Le leggi fisiche non perdonano, non aspettano i nostri indugi. Se il malato è grave non si può cincischiare, altrimenti il malato muore. Per giunta, al punto in cui siamo, possiamo lavorare per alleviare i sintomi, ma non possiamo più guarirlo. Avremmo dovuto iniziare 30 anni fa: questa è la più grande emergenza che l’umanità abbia mai dovuto affrontare, ma non sembra averne chiara la gravità».

In Italia, come purtroppo anche in altri Stati, l’emergenza clima è vista come un tema di serie B che invece andrebbe assolumante affrontato in modo corale (in Italia, in Europa e in tutto il resto del mondo).

Cosa possiamo fare nel nostro piccolo? «La green economy ci dà molte risposte. Ma anche i cittadini, forse vedendo che la politica ignora il problema, non lo ritengono prioritario: basta vedere quante difficoltà si registrano nella raccolta differenziata dei rifiuti» spiega Luca Mercalli.
Lo sforzo e l’impegno devono partire da ognuno di noi.
Credo che molto si possa fare fin dalla vita di tutti i giorni perché una maggiore attenzione a questo tema così importante possa spingere verso un vero cambiamento culturale che ci porterà, lo speriamo, a lasciare ai nostri figli un pianeta con un clima sostenibile.

 

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