Ecco il secondo post relativo al nostro viaggio on the road in Svezia (nella sezione “Svezia” del blog troverete molti altri articoli su altri interessanti dettagli). Secondo post per la seconda grande tappa del nostro tour.
Un breve riepilogo. Periodo: giugno 2018. Siamo arrivati all’aeroporto Skavsta di Stoccolma. Da qui ci siamo subito spostati sull’isola di Gotland per passare tre giorni e, successivamente, abbiamo raggiunto la Lapponia (appena sotto il Circolo Polare) per fermarci 6 giorni. Chiudendo siamo tornati a Stoccolma per visitare la capitale svedese.
Lapponia: come arrivarci? Chiariamo subito che il viaggio da Stoccolma è piuttosto lungo (per noi che abbiamo dormito vicino all’aeroporto Arlanda si trattava di più di 700 km).
E se anche voi avete dei bambini conoscete i rischi di tenerli per troppo tempo in automobile (potevamo spostarci con un volo interno, ma abbiamo preferito muoverci sempre con un’automobile a noleggio).
Per questo motivo abbiamo azzardato una partenza alle 2 del mattino. Per noi si è trattata di una mossa vincente: i bambini hanno quasi sempre dormito e il sottoscritto ha potuto guidare sempre con la luce (a giugno le giornate svedesi sono praticamente di 24 ore!).
La Lapponia è una regione molto grande. Per motivi logistici, abbiamo preferito visitare la parte meridionale (per andare più su avremmo impiegato altre quattro ore circa…), stabilendoci in una casetta scelta su Airbnb sita a Svarttjärn, 30 km a sud di Skellefteå.
È da qui che abbiamo fatto tutte le escursioni in giornata, cercando soprattutto di vivere con ritmi lenti che potessero compiacere anche i nostri piccolini.
Riporterò a seguire cosa abbiamo fatto. Si tratta ovviamente della nostra esperienza.
Molte cose non siamo riuscite o non abbiamo voluto vederle e comunque ci siamo sempre mossi nel raggio di 100/150 km al massimo dalla nostra baita.
La natura che si presenta ai vostri occhi è splendida. Il verde degli abeti e il blu del cielo vi rimarrà nel cuore, come gli innumerevoli laghi, di ogni foggia e dimensione, che si apriranno alla vostra vista dietro ogni angolo.
Certo, il senso di “solitudine” è piuttosto forte (per intenderci non è il posto dove andremmo volentieri a vivere, quantomeno noi) e dovrete comunque mettere in conto di non godere di molti servizi.
Vi toccherà spesso cucinare perché le proposte di ristorazione sono davvero poche, magari lontane e limitate.
Ad esempio non abbiamo mai trovato un ristorante che proponesse la cucina locale in Lapponia, salvo qualche rara eccezione.
Detto questo, abbiamo comunque vissuto una bella esperienza e ci piacerebbe tornarci un giorno con la magia dell’inverno (anche se non so come reggeremmo alle uniche due o tre ore di luce).
Ecco dunque (scusate la lunga premessa) le nostre “gite lapponi”.
Svarttjärn. Il piccolo villaggio che ci ha ospitato è caratterizzato da qualche casetta sparsa qui e là sul territorio (qui non esiste il problema di poter dare fastidio al vicino e le case spesso non vengono nemmeno chiuse a chiave).
Proprio partendo dalla casa dove abbiamo soggiornato, sono segnalati due sentieri (fattibili anche con i bimbi piccoli se attrezzati con marsupi o zaini da trekking specifici).
Il primo (quello rosso) porta ad un belvedere dove troverete anche una casetta con griglia e legna a disposizione di chiunque; l’altro (quello blu) giunge ad un grande alce costruito con il legno sul quale potrete salire per una vista meravigliosa.
Anche qui gli abitanti del villaggio hanno costruito una piccola baita (davvero stupenda!) dove qualsiasi viandante può riposare un poco, scaldarsi al fuoco se necessario anche grigliare qualcosa.
Occhio alle zanzare; nel bosco erano davvero fastidiose e moleste!
Davanti alla nostra casetta c’era un grazioso lago e a disposizione degli ospiti una piccola barca a remi. Impagabile utilizzarla per raggiungere il parco giochi sulla sponda opposta!
Skellefteå. Si tratta di una e vera e propria città con più di 30.000 abitanti. La cosa più interessante è il Bonnstan, tra le meglio conservate church-town della Svezia.
Le casette presenti sono del 1830 circa (le precedenti sono state distrutte da un incendio) e servivano ai fedeli che vivevano lontano dalla città e che dovevano partecipare alle celebrazioni della vicina Chiesa.
Qui abbiamo avuto anche il piacere di pranzare allo Stiftsgården, dove abbiamo finalmente assaggiato anche la carne di renna e alce.
Per finire, come in ogni nostra giornata svedese, siamo stati anche a un parco giochi molto bello che si trova nella piazza antistante l’Explaratoriet, a pochi passi da Bonnstan e Stiftsgården.
Bjuröklubb. Si tratta di una penisola sul mar Baltico (a sud di Skellefteå), dove si trovano un bel faro e alcuni resti archeologici. Se è limpido (noi non ci siamo riusciti) da qui potete scorgere anche la Finlandia.
E’ un posto splendido (uno di quelli che più abbiamo apprezzato nel nostro soggiorno in Lapponia) dove si respira quel profumo inconfondibile di “pino di mare” che, ignoranza nostra, pensavamo fosse una prerogativa mediterranea.
C’è un piccolo bar (che, quantomeno a giugno, vende solo gelati) e se volete pranzare sarà quasi impossibile trovare qualcosa. Meglio quindi un bel picnic, godendo della splendida vista sul piccolo promontorio che ospita il faro.
Di ritorno da Bjuröklubb siamo passati da Lövånger per il nostro quotidiano “appuntamento parchetto” e per dare un’occhiata alla bella church town locale (che attualmente è un ostello).
Svansele Wilderness Centre. Ad un’ora di automobile da Skellefteå, trova spazio questo centro molto interessante.
Opera di un simpatico ed estroso signore (che probabilmente troverete davanti all’ingresso alla griglia!), è composto da 11 sale che riprongono ambientazioni stagionali con gli animali (imbalsamati) che caratterizzano il territorio.
Aperto da 25 anni, permette di conoscere le specie animali che popolano la taiga lappone.
All’esterno ci sono diversi giochi per bambini ma anche per adulti, c’è la possiblità di noleggiare mountain bike per visitare le vicinanze e in inverno vengono organizzate altre attività.
Qui abbiamo pranzato assaggiando alce, renna e un pesce locale cucinati su un grande braciere da cui potrete attingere a volontà.
Il tutto rigorosamente su piatti di legno (materia prima decisamente abbondante in Svezia) e, per finire, un buon caffè versato in tazze di legno.
Ecco quindi descritta la nostra esperienza. Oltre a questi luoghi, ne abbiamo visti molti altri girando con l’automobile, infilandoci in piccole strade.
Luoghi di cui non conosciamo nemmeno il nome. È però impagabile, una volta girato l’angolo, trovarsi di fronte ad un lago, ad una casetta o ad una vista incantevole.
Ultima, per davvero, postilla. Le guide di viaggio della Svezia non hanno molte informazioni relative all’area che abbiamo visitato noi.
Fortunatamente abbiamo potuto godere dei consigli della proprietaria della nostra casetta. Speriamo dunque che questo post possa divenire utile a chi vorrà seguire le “nostre orme”.
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