Intervista esclusiva alla Presidente di FIAB per Famigliaontheroad (seconda parte)

Ecco la seconda parte dell’esclusiva intervista (la prima parte la trovate a questo link) che abbiamo realizzato per i lettori di Famigliaontheroad con la gentilissima Presidente di FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta Onlus), ovvero la signora Giulietta Pagliaccio (che ringraziamo nuovamente per la disponibilità!)

Ecco la seconda parte dove si toccano temi molto cari come quello dei viaggi, quello del ruolo educativo della bicicletta ed altri ancora. Buona lettura!

Bicicletta e viaggi (anche in famiglia): quali sono le possibilità in Italia e cosa fa FIAB per la loro promozione?

Nonostante tutto, anche in Italia sta emergendo con forza la voglia di bicicletta, sia per la quotidianità che per le vacanze e sempre più spesso si vedono famiglie con bambini che affrontano una vacanza diversa. In genere questo avviene nelle regioni a ciclabilità più avanzata, come il Trentino o il Veneto. Ma esistono anche tipologie diverse di turista in bicicletta e molto spesso la bicicletta è il mezzo con cui si fanno solo alcuni percorsi per diversificare le attività di una vacanza normale. In questo caso sono diverse le località di vacanza che offrono percorsi ciclabili sicuri per la passeggiata del pomeriggio con i bambini, al mare come in montagna. Solo a titolo di esempio: la città di Pesaro, con la sua Bicipolitana, offre numerosi percorsi per rompere la monotonia della spiaggia.

Fiab ha di recente promosso il progetto Comuni Ciclabili (www.comuniciclabili.it) che è un modo per classificare i comuni in base al loro grado di ciclabilità ed è sicuramente anche un modo per promuovere la propria città da un punto di vista turistico: Pesaro è una di queste città ma sapere che l’isola di Favignana, classificata con il massimo del punteggio, impedisce l’accesso alle auto sull’isola nel periodo estivo è sicuramente un vantaggio per chi volesse fare vacanze in bicicletta con in bambini al mare.

Il nostro bene più prezioso sono i nostri figli. La bicicletta è, a nostro avviso, è un mezzo dalle mille potenzialità: fa bene al fisico, fa stare all’aria aperta, stacca i nostri bimbi da tablet e smartphone e molto altro ancora. Cosa ne pensa? Quale ruolo potrebbe riverstire la scuola in quest’ottica?

Vedere bambini “costretti” nelle auto per raggiungere le scuole mette tristezza: stiamo impedendo a una generazione di poter sperimentare il vivere quotidiano della propria città, del proprio quartiere ed è una perdita enorme perché si perde, tra le altre cose, la dimensione di appartenenza a una comunità. Perdita che ti porta a non avere rispetto per la cosa pubblica o per la collettività.

Ovviamente il discorso è molto più ampio, ma resta il fatto che stiamo “allevando” bambini che hanno difficoltà a fare movimento fisico, con tutti i problemi annessi. La scuola ha un ruolo importante anche nella formazione di un nuovo modello culturale di cui parlavamo prima, ma la scuola è solo uno degli elementi del cambiamento che deve vedere tra gli attori l’amministrazione pubblica e i genitori in un percorso di condivisione e anche di riorganizzazione degli spazi intorno alla scuola.

Ultimissima domanda (che interessa più che altro chi scrive). Alcune società private incentivano l’uso della bicicletta per andare al lavoro concedendo benefit e attrezzando le aziende con spogliatoi (questo succede soprattutto nel Nord Europa…). Crede sia possibile prevedere un sistema simile anche in Italia, magari prevedendo maggiori detrazioni dalle tasse per chi si sposta in bicicletta? O stiamo parlando di fantascienza?

E’ assolutamente auspicabile un percorso di incentivazione dell’uso della bicicletta: l’aspetto economico è sempre una leva formidabile per aiutare le persone nel cambiamento. E’ fondamentale rendere semplice e gratificante l’uso del mezzo bicicletta: se devo arrabattarmi per trovare una strada sicura per raggiungere il luogo di lavoro, se non ho un posto sicuro dove ritrovare la bicicletta la sera, se non riesco ad avere 5 minuti per potermi sistemare per la giornata di lavoro….alla lunga scelgo l’auto per la quale magari la mia azienda prevede anche il parcheggio dedicato.

Tutto questo per dire che, se realmente si vuole incentivare l’uso della bicicletta, occorre un impegno comune su più fronti: dalla politica agli amministratori pubblici, passando anche per il mondo dell’impresa che ha anche un ruolo di responsabilità sociale.

Insieme si cambia, ma occorre farlo in fretta e con determinazione. Se abbiamo a cuore la vita dei nostri figli.

Per leggere la prima parte dell’intervista cliccate su questo link

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