Maternità, permessi per allattamento, diritti che di prassi e per tradizione spettano alla mamma, sono in realtà indirizzati anche ai papà…
Seppur il nostro voglia essere innanzitutto un blog di viaggi, mi sembra doveroso (e spero anche utile) condividere anche alcuni aspetti che, inevitabilmente, coinvolgono e interessano chi ha dei figli o chi, in un futuro prossimo, vorrebbe averne.
Spesso, presi dalle faccende di tutti i giorni, ci perdiamo informazioni preziose che, in qualche modo, potrebbero cambiare la qualità della nostra vita!
Come molte mamme sanno, fino all’anno di vita del bambino c’è il diritto di assentarsi dal lavoro per due ore al giorno (quattro in caso di parto gemellare), godendo dei riposi per allattamento.
Forse però i più non sanno che, qualora la mamma non possa o non voglia godere di tale permesso, perché casalinga o, per esempio, in quanto lavoratrice autonoma, tale diritto spetta al papà. Si trattano oltretutto di ore retribuite comunque al 100%!
Permesso di cui, per la secondogenita, ho usufruito, proseguendo poi con il congedo parentale ad ore dopo il compimento del primo anno di mia figlia, come avevo spiegato in un altro post.
Il lavoro, per quanto sia sicuramente parte fondamentale della nostra vita, deve convivere con le esigenze famigliari, soprattutto quando il nucleo si allarga.
Fortunatamente, seppur incompleti, gli strumenti di tutela nel nostro stato sociale esistono. Bisogna soltanto informarsi e, soprattutto, non avere paura di utilizzarli.
La cultura comune spesso ci frena; da questo punto di vista dobbiamo imparare dai Paesi nordici dove la figura paterna è tutelata e, soprattutto, riconosciuta.
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